territorio
A spasso lungo il Po - Sette passeggiate torinesi da Moncalieri a San Mauro
Peinetti Silvana
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![]() Andare "a Po" a Torino non vuol dire scorgere più o meno da lontano il baluginare del fiume. ...
€ 12,00
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Ego Bianchi - Diario 1945-1948
Autori vari
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![]() E' difficile scrivere di Ego Bianchi, dopo aver letto i suoi diari. Dall'ampiezza e dalla complessità del suo pensiero emerge la consapevolezza delle sue scelte si in campo pittorico che filosofico. Scelte maturate in progressione, giorno dopo giorno, ora dopo ora si potrebbe dire, nell'arco temporale di circa tre anni. Tanta lucidità lascia poco spazio ad interpretazioni fantasiose od arbitrarie.
Ego Bianchi chiede chiarezza, perchè dona chiarezza...
€ 32,00
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Erbe spontanee commestibili
Gatti Carlo, Luciano Riccardo
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![]() Un libro che si presenta da solo,con un titolo semplice ed accattivante per invogliare il lettore a leggerlo e rileggerlo,......
€ 22,00
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Torino, si vive - Il racconto di una città, il suo calore, i suoi luoghi, la sua gente
Dante Giacosa, l'ingegno e il mito - Idee, progetti e vetture targate FIAT
Dova Loredana
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![]() Con la prefazione di Antonio Amadelli, storico dell’automobile che è stato responsabile del Centro Storico Fiat e direttore del Museo dell’automobile “C. Biscaretti di Ruffia” di Torino, il volume (frutto di un lungo lavoro documentario presso l’archivio storico Fiat di Torino) è la ricostruzione della vita, della carriera e dell’opera del grande progettista di origini neivesi.
Nato a Roma quasi per caso (il padre si trovava là per motivi di lavoro, era infatti carabiniere) visse la sua prima infanzia a Neive (paese d’origine del padre) e poi con la famiglia si trasferì ad Alba, dove frequentò il Liceo classico “Govone”.
Entrato alla Fiat giovanissimo dopo la laurea in Ingegneria al Politecnico di Torino, Giacosa passò alla Fiat 42 anni della sua vita, durante i quali progettò in pratica tutte le vetture della casa torinese, dalla Topolino alla 600, dalla 500 alla 124, per arrivare alla 128 e alla 112. Non solo: durante la guerra realizzò il progetto della Cisitalia, l’auto da corsa che, a fine agosto 1946, sfrecciò in una memorabile gara nel circuito del Valentino (Torino). Sette vetture perfettamente uguali guidate da altrettanti famosi piloti, tra cui Nuvolari, Biondetti, Dusio.
Conservò con l’Albese uno stretto rapporto. Negli anni dello sfollamento la sua famiglia viveva stabilmente sulle colline albesi (nella cascina denominata Il Perucca) e in città c’erano alcuni dei suoi più cari amici: l’avvocato “Nandin” Gioelli, l’imprenditore vinicolo Felice “Cin” Bonardi (di cui era anche cugino), il medico Dogliotti e la sua famiglia. Anche per la sua conoscenza delle Langhe, diede un contributo importante nel periodo della Resistenza. A Neive (dove lui, la moglie e i genitori sono sepolti) sono tuttora viventi alcuni suoi cugini. Di lui (e della bellissima moglie Laura Gherzi-Paruzza) parla anche Fenoglio ne “Il Partigiano Johnny”.
La sua attività nella Casa torinese è stata ad altissimo livello: si può con certezza affermare che molte delle auto che hanno contribuito a motorizzare l’Italia dagli anni ’50 in poi siano frutto della mente di Giacosa, riconosciuto universalmente come progettista eccezionale e uomo dalla dirittura morale unica.
Negli anni in cui la casa torinese la Fiat investiva in ricerca, sulla stregua di quanto stavano facendo General e Motors e Chrysler negli Usa, Giacosa trovò il tempo di dedicarsi all’auto a turbina, che fu presentata nel 1954 sulla pista dell’aeroporto di Caselle. E ancora: fu uno di protagonisti del grande progetto che portò la Fiat in Unione Sovietica, proprio negli anni (siamo tra il 1964 e il 1966) in cui la cortina di ferro era quasi impenetrabile.
Il libro però non racconta solo la biografia lavorativa dell’uomo che, insieme a Valletta, determinò la motorizzazione degli italiani. Ne ripercorre anche la vicenda umana portando una serie di notizie “di prima mano” ricavate da interviste che l’autrice ha fatto a persone che hanno lavorato a fianco di Giacosa e a suoi familiari. Ne esce un ritratto a tutto tondo del creatore della 500, che ripercorre anche, oltre alla vicenda umana, il suo percorso intellettuale. Semplicità, sicurezza, gusto del bello, ricerca della funzionalità: questi i paradigmi che hanno ispirato i progetti di Giacosa, un uomo che non si accontentava mai delle soluzioni acquisite, dei risultati raggiunti, ma cercava con ogni mezzo altre vie, altre soluzioni possibili.
Sullo sfondo, poi, c’è una grossa fetta della storia della Fiat e dell’Italia intera. Gli anni del regime fascista, la guerra, la resistenza, la ricostruzione, il boom economico, le inquietudini del ’68 e la lotta armata.
A corredare il lavoro, due significative testimonianze. Quella di Giorgetto Giugiaro, che mosse i primi passi della sua carriera grazie Giacosa che, visitando una mostra di lavori di alcuni studenti, intuì il genio dell’allora giovanissimo designer, e quella di Domenica Romano, fondatore a Garlenda del Fiat 500 club Italia che oggi conta oltre 22 mila soci, tutti accomunati dall’amore verso l’auto che, più di ogni altra, ha “messo le ruote” agli italiani.
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€ 19,90
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Effimeri entusiasmi quotidiane sofferenze - Storia del manicomio di Racconigi
Moraglio Massimo
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![]() Questo volume, curato da Massimo Moraglio, tratta della nascita del manicomio, della sua organizzazione, delle cause della pazzia e analizza un caso di parricidio.
Fondato nel 1871, il manicomio di Racconigi è stato per oltre un secolo l’ospedale dei «matti» per l’intera provincia di Cuneo. Il volume ”Effimeri entusiasmi, quotidiane sofferenze” rappresenta un esempio di come la storia locale possa raccontarci molto di un fenomeno nel suo complesso, propone ai lettori odierni non solo una rilettura critica delle vicende che portarono all’apertura di quell’ospedale psichiatrico, ma anche documenti originali di grande interesse che consentono uno sguardo diretto sulla società e sulle culture mediche dell’epoca. Emerge un manicomio che, già al momento della sua fondazione e con la piena consapevolezza di chi lo voleva istituire, si collocava a metà fra terapia psichiatrica e reclusione coatta.
Il libro contiene contributi di Giuseppe Gazzera, direttore del dipartimento di Salute Mentale dell’Asl 17, del medico psichiatra Alessandro Vallarino, del coordinatore infermieristico del distretto di Savigliano Sergio Tesio.
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€ 14,00
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I signori del tartufo
Prando Edo
formato:
![]() Ad Alba, tra settembre e novembre di ogni anno, per le sue vie circolano trecentomila persone. E non tutte parlano italiano con l'accento largo del posto. Anzi. Nella via principale, quella intitolata al Re Vittorio Emanuele II, ma che tutti chiamano semplicemente via Maestra, "main street" avrebbe detto lo scrittore Fenoglio, le lingue del mondo s'incrociano in una gioiosa babele. Ti sfiorano gruppetti che parlano tedesco, francese, spagnolo, inglese. Non sono i monumenti e la storia, che pure trovi, la causa di questa periodica e massiccia invasione di turisti. E' una presenza molto particolare: il tartufo. Il Tartufo Bianco d'Alba, Tuber magnatum pico, come lo classificano i micologi, studiosi dei funghi. Nasce e vive sottoterra. Non lo incontri passeggiando nei boschi dove cresce, ma lo trovi sulle tavole riccamente imbandite di tutto il mondo. Non è bello a vedersi: una brutta patata. Non contiene principi nutritivi: è fatto d'acqua e fibra vegetale. Il segreto sta nel suo odore: per alcuni profumo paradisiaco, per altri pesante afrore. Creare tifoserie contrapposte è già segreto per arrivare al successo, ma non basta. Quello di cui gode il Tartufo d'Alba è una felice e, talora, casuale somma di coincidenze. E' un'intricata matassa che, a sbrogliarla, coinvolge e appassiona.
Fotografie, testimonianze, storie, leggende, aneddoti: questo libro è un omaggio al meraviglioso, folle, romantico mondo della "trifula "....
€ 27,00
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Baìo - Antico carnevale del Piemonte occitano
Prando Edo
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![]() “Baìo” è una ricchissima antologia di fotografie che narrano la Baìo di Sampeyre (e non solo: una parte del libro è dedicata alle altre “Baìo” delle valli: Castelmagno, Castellar, Fenestrelle).
Inoltre molti testi accompagnano le immagini, raccontando le vicende della Baìo, nella storia (come nacque, come si è evoluta, cosa racconta), e ne illustrano i personaggi principali, dal Tesoriere ai Sapeur, dall’Arlechìn alla Vieio, dagli Espus ai Cavalìe.
Nelle giornate della Baìo tutti si sentono partecipi di un avvenimento che rinsalda in modo forte e forse unico lo spirito di appartenenza alla propria terra.
Il momento turistico, motivo dei carnevali che si tengono nel medesim periodo, è secondario. Nell'incontro dei quattro cortei delle Baìo di Villa, Calchesio, Sampeyre e Rore c'è un pathos reale. Non è un incontro fra persone che spesso si frequentano tutto l'anno. Quando gli Abbà incrociano le spade nel saluto, non si finge ma si rivive un momento.
Non ha importanza che la cacciata dei Saraceni sia realmente accaduta: questa non è una rievocazione, ma un'affermazione della propria identità, che la comunità rinnova ogni cinque anni. Letta in questa maniera, anche l'assenza delle donne nei cortei ha un significato.
La parte visibile, maschile, è possibile perché esiste una parte femminile, invisibile, che fa da contraltare.
E' la parte che mantiene il ricordo, lo tramanda, lo organizza e ogni cinque anni lo concretizza nella simbologia dei costumi...
€ 27,00
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Pamparato a tavola
Beppe Prato
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![]() Non è un ricettario ma un racconto dei nostri prodotti agricoli e non, sperimentati negli anni trascorsi tra stufe e fornelli.
€ 16,00
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Come neve sui monti d'Albania
Candido Bottin
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![]() Una storia che nasce nelle campagne piemontesi per sfociare tra le montagne albanesi.
€ 16,00
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Diario dell'alpino Francesco Maccario - Il soldato che voleva laurearsi alla Bocconi
Paola Maccario
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![]() Diario di una recluta del 1° reggimento alpini battaglione "Pieve di Teco", che immortala con dovizia di particolari gli stati d'animo dopo la sua cattura il giorno dell'armistizio.
€ 18,00
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