Il valzer di un giorno
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Una storia di guerra. Il valzer di un giorno racconta la vicenda di una banda partigiana tra il '44 e la liberazione di Cuneo e Fossano. Accanto, l'avventurosa salvazione di una famiglia ebrea nascosta da una comunità "buona".
Imboscate, incendi, tradimenti, torture. La dura e assurda vita di contadini, staffette, insorti. Una storia vera che narra di gente vera. Un romanzo poderoso e crudele. Quarta di copertinaIl primo conflitto, la prima sparatoria, non si scorda mai. Accade diversamente per ognuno. Consapevoli tutti della sensazione che ora si fa sul serio, la distanza fra la vita e la morte è un sottilissimo diaframma, quasi impalpabile.Si misero in marcia in una fredda mattina di gennaio, che ancora l'alba non era fatta. Bastiano s'era levato per ultimo, abbandonando, forse per sempre, quel gradevole aroma di stallatico, fieno e latte appena munto che, per lui, odorava di casa. Aveva scavalcato la greppia e il buon gionro gliel'aveva dato Achille, col rimbrotto che si stava facendo tardi. Indugiare sprofondato nel sonno, cullato dalle illusioni domestiche, era il solo, effimero piacere che poteva concedersi. La guerra con se stesso riprendeva, e con essa, la guerra vera. Quali sospetti fossero leciti e di chi potesse davvero fidarsi era questione da risolvere quanto prima, una questione di sopravvivenza. Si accinse a preparare il sacco da montagna, regalo di Vanda, con la testa affollata da pensieri cupi, neri al pari d'un tunnel. Solo un'idea si stava facendo strada in quel labirinto di visioni, che prima dell'estate tutto si sarebbe chiarito, la vendetta per la fine di Pepe si sarebbe compiuta, che tutto sarebbe finito. Biografia dell'autoreAlberto Damilano nasce nel 1955 a Fossano, nel cuneese. Psichiatra e psicoterapeuta, dopo la laurea si trasferisce nell'hinterland torinese dove si occupa di malattie mentali e tossicodipendenze. Nel 2009 si ammala di sclerosi laterale amiotrofica (SLA), che in poco tempo lo paralizza completamente. Oggi vive grazie a nutrizione e respirazione artificiali. Da quando è immobilizzato scrive con gli occhi perchè "creare è resistere, resistere è vivere".Nel 2013 è uscito il suo primo libro Questa notte è la mia, edito da Longanesi.
Eventi collegati a Il valzer di un giorno
Il valzer di un giorno a Saluzzo
Libreria La luna e il falò , il 12.02.2016alle ore 18.00, Saluzzo
Il valzer di un giorno a Fossano
Castello degli Acaja, il 11.12.2015alle ore 18.00, Fossano
Il primo conflitto, la prima sparatoria, non si scorda mai. Accade diversamente per ognuno. Consapevoli tutti della sensazione che ora si fa sul serio, la distanza fra la vita e la morte è un sottilissimo diaframma, quasi impalpabile.
Si misero in marcia in una fredda mattina di gennaio, che ancora l'alba non era fatta. Bastiano s'era levato per ultimo, abbandonando, forse per sempre, quel gradevole aroma di stallatico, fieno e latte appena munto che, per lui, odorava di casa. Aveva scavalcato la greppia e il buon gionro gliel'aveva dato Achille, col rimbrotto che si stava facendo tardi. Indugiare sprofondato nel sonno, cullato dalle illusioni domestiche, era il solo, effimero piacere che poteva concedersi. La guerra con se stesso riprendeva, e con essa, la guerra vera. Quali sospetti fossero leciti e di chi potesse davvero fidarsi era questione da risolvere quanto prima, una questione di sopravvivenza. Si accinse a preparare il sacco da montagna, regalo di Vanda, con la testa affollata da pensieri cupi, neri al pari d'un tunnel. Solo un'idea si stava facendo strada in quel labirinto di visioni, che prima dell'estate tutto si sarebbe chiarito, la vendetta per la fine di Pepe si sarebbe compiuta, che tutto sarebbe finito. |
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