Bibbia e Democrazia.
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Se da noi in Italia si ponesse a caso la domanda: “Dove è nato il nostro sistema politico democratico?”, molto probabilmente un grandissimo numero di persone risponderebbe: “Nelle città dell’antica Grecia”.
Questo libro è stato scritto per raccontare una “storia” molto diversa sulle autentiche origini della nostra democrazia occidentale. Una storia che ha a che fare con la Bibbia. Ma anche con la Riforma Protestante e specialmente con il Calvinismo, che fin dal XVI secolo ha educato milioni di europei, appena usciti dal Medio Evo, a imparare a prendere “insieme” le proprie decisioni nelle locali “Assemblee di chiesa”, e a eleggere insieme attraverso di esse i loro “Pastori” e “Anziani dichiesa” e i loro propri “Deputati” ai Parlamenti ecclesiali nazionali (i “Sinodi” elettivi, istituiti in molti paesi europei fin dalla seconda metà del 1500) preposti al governo della Chiesa. Una Chiesa moderna, priva di “Vescovi”, di sacerdoti e di gerarchie sacerdotali. Si viene così lentamente a formare uno “spirito democratico” (prima ancora di un consapevole “pensiero democratico”) e un’abitudine ad “auto-governarsi”, che nel corso della Storia si trasferirà poi dalla Chiesa allo Stato attraverso le “città-repubblica” calviniste, la repubblica olandese, la Rivoluzione Inglese e i primi “Commonwealth” puritani nelle colonie d’Oltreatlantico, che sfoceranno più tardi nella “Repubblica” americana. Verranno in questo modo poste le basi degli attuali ordinamenti democratici occidentali, successivamente “laicizzati” dall’Illuminismo e dalla Rivoluzione Francese. Ma questo moderno “spirito” di “autogoverno” democratico sembra ormai anche inesorabilmente avviato sulla strada del suo declino. Quarta di copertinaL’Autore fa risalire la democrazia moderna alla Riforma protestante e segnatamente al pensiero di Calvino e dei teologi della sua scuola. “Calvino e i teologi calvinisti del ́500 anticipano anche un ulteriore principio fondamentaledell ́organizzazione politica democratica moderna: quello della “gerarchia delle assemblee”: di fronte ad un Medio Evo fondato sulla “gerarchia delle persone” (...), la teologia calvinista approda al concetto di una “gerarchia”, sì, ma di “Assemblee” (tutte indistintamente elette dalla base): l ́ “Assemblea di chiesa” a livello locale (che prende il posto del “Prete”), cui si aggiungerà presto anche una “Assemblea regionale” – eletta cioè dalle chiese locali di una data regione per la gestione dei problemi comuni delle chiese locali di quella regione – (che prenderà il posto del “Vescovo”) e l ́“Assemblea nazionale” (il “Sinodo”, come già illustrato, che prende il posto del “Papa”). Ma è proprio su questo principio calvinista della “gerarchia delle assemblee” che è anche costituita l’ossatura dello Stato democratico moderno: il “Consiglio Comunale”, il “Consiglio Regionale” e il “Parlamento nazionale” (tutti indistintamente eletti dalla base!)”. Si tratta di un’opera che tratta approfonditamente gli aspetti teologici e storici della visione evangelica che fece irruzione in Europa con la Riforma Protestante e delle sue conseguenze non solo religiose, ma anche politiche, economiche e sociali. L’assunto della radice protestante della democrazia (...) è esposto in modo estremamente convincente, specie se riguardato alla luce delle vicende che hanno segnato l’Europa e soprattutto la nascita degli Stati Uniti d’America. Piercamillo Davigo
L’Autore fa risalire la democrazia moderna alla Riforma protestante e segnatamente al pensiero di Calvino e dei teologi della sua scuola. “Calvino e i teologi calvinisti del ́500 anticipano anche un ulteriore principio fondamentale
dell ́organizzazione politica democratica moderna: quello della “gerarchia delle assemblee”: di fronte ad un Medio Evo fondato sulla “gerarchia delle persone” (...), la teologia calvinista approda al concetto di una “gerarchia”, sì, ma di “Assemblee” (tutte indistintamente elette dalla base): l ́ “Assemblea di chiesa” a livello locale (che prende il posto del “Prete”), cui si aggiungerà presto anche una “Assemblea regionale” – eletta cioè dalle chiese locali di una data regione per la gestione dei problemi comuni delle chiese locali di quella regione – (che prenderà il posto del “Vescovo”) e l ́“Assemblea nazionale” (il “Sinodo”, come già illustrato, che prende il posto del “Papa”). Ma è proprio su questo principio calvinista della “gerarchia delle assemblee” che è anche costituita l’ossatura dello Stato democratico moderno: il “Consiglio Comunale”, il “Consiglio Regionale” e il “Parlamento nazionale” (tutti indistintamente eletti dalla base!)”. Si tratta di un’opera che tratta approfonditamente gli aspetti teologici e storici della visione evangelica che fece irruzione in Europa con la Riforma Protestante e delle sue conseguenze non solo religiose, ma anche politiche, economiche e sociali. L’assunto della radice protestante della democrazia (...) è esposto in modo estremamente convincente, specie se riguardato alla luce delle vicende che hanno segnato l’Europa e soprattutto la nascita degli Stati Uniti d’America. Piercamillo Davigo |
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