Cento...ottanta
![]() |
€ 18,00
EUR
|
Descrizione Inserisci un commento |
La comunità terapeutica, il centro diurno, la residenza sanitaria, il territorio, l'ospedale civile, la legge 180, il manicomio: un medico ultraottantenne racconta sessant'anni delle vicende umane di pazienti e terapeuti che ne sono stati vittime o protagonisti.
Non è un romanzo: fatti, tempi e persone sono veri. Non è un'analisi dottrinale, ma una testimonianza di vita vissuta. Un periodo di profonda trasformazione sociale e sanitaria viene presentato in modo fedele, così da contribuire alla conoscenza e al giudizio di persone che desiderino saperne di più: studenti universitari, giovani psichiatri, psicologi, infermieri, assistenti sociali, educatori, utenti di servizi di salute mentale e loro familiari; ma anche, semplicemente, persone interessate ai problemi sociali della nazione in cui vivono. La psichiatria come missione esistenziale per chi vi ha lavorato ma anche come specchio dei mutamenti sociali e culturali che hanno attraversato il nostro paese nell'ultimo mezzo secolo: la gerarchia ottusa e immobile dei manicomi, il sogno libertario di un'intera generazione, il riconoscimento della dignità e del valore della diversità, l'utopia di un mondo senza sofferenza, l'impatto degli entusiasmi con la realtà, le frustrazioni e le tentazioni di un ritorno al passato, il rifiuto di una resa e un nuovo sforzo di coniugare pragmatismo, ideali e valori. L'atteggiamento della società verso "i matti" è stato, negli ultimi cinquant'anni, metafora dei fermenti e dei cambiamenti che l'hanno attraversata. L'autore ci accompagna nel passaggio dalla segregazione manicomiale all'odierna organizzazione della psichiatria con tratto garbato e profonda onestà intellettuale Quarta di copertinaArata, pur essendo stato fra i protagonisti del passaggio dall'ospedale psichiatrico all'assistenza territoriale, evita accuratamente trionfalismi narcisistici. Ritengo di poter dire che l'Autore è ben consapevole che la soluzione totale non è nel cervello, nè nel conflitto "vero", nè nella società cattiva; quello che ci può aiutare a combattere le profonde sofferenze di chi è affetto da disturbo psichiatrico. E comunque naturale che non si poteva prescindere dal restituire ai nostri pazienti la libertà, e questo mi pare il messaggio fondamentale del libro di Arata.Indice testualeRingraziamentiPresentazione di Filippo Bogetto Introduzione di Bruno Orsini Gli anni 1956-1964 Cogoleto Il manicomio di Cogoleto La specializzazione e le terapie di schock Ergoterapia La socioterapia Vecchi e nuovi trattati di psichiatria La storia di un paziente Il lavoro scientifico come alternativa alla noia e all'impotenza terapeutica Gli anni 1965 - 1966 Genova Il servizio di igiene mentale Eventi remoti preliminari alla riforma psichiatrica Gli anni 1967 -1974 Quarto tradizionale Il reparto Mingazzini ( semiagitate donne) e il reparto tamburini (anziani malpropri) : conferme istituzionali La contestazione e i movimenti di riforma: la psichiatria francese di settore, l'antipsichiatria di Basaglia, la legge Mariotti 431/68 Gli anni 1975 - 1978 Quarto settorializzato La nascita delle divisioni ospedaliere psichiatriche e i primi approcci col territorio Psicopatologia e limiti della riforma: un caso clinico Gli anni 1978 - 1998 L'SPDC Ospedale Galliera La creazione degli SPDC inotto ospedali della Regione Liguria. L'accorpamento delle USL e la rinnovata organizzazione del Dipartimento di Salute Mentale Gli anni 1998 - 2008 Il Caprifoglio La nascita del Caprifoglio: le prime esperienze L'evoluzione verso la comunità terapeutica L'assistenza sanitaria di base Trattamenti psicofarmacologici L'ospite complesso Gli anni 2009- 2015 La psichiatria nella crisi economica globale Biografia dell'autoreAndrea Arata è nato a Genova il 28 marzo 1931. Ha conseguito la maturità classica nel 1949 al Liceo D'Oria di Genova; si è laureato in Medicina e Chirurgia nel 1956 presso l'Università di Genova, nel 1957 la Specializzazione in Medicina Legale, nel 1959 la Specializzazione in Neuropsichiatria.Abilitato alla libera docenza in Antropologia Criminale a Roma nel 1963, in Psichiatria nel 1971. Nel 1957-59 è Sottotenente medico di cpl. Nel 1958 è assunto presso l'Ospedale Psichiatrico di Cogoleto come assistente ordinario dal 1963, nel 1973 è Primario di ruolo nell'Ospedale Psichiatrico di Genova Quarto fino al trasferimento all'Ospedale Galliera per legge 180/1978. Ha conseguito la maturità nel concorso a cattedra di Antropologia Criminale dell'Università di Cagliari con voto unanime della Commissione nel 1970. Dal 1969 al 1992 è Docente di Psicopatologia generale alla Scuola di Specializzazione iin Criminologia Clinica e Psichiatria Forense dell'Università di Genova. Dal 1978 al 1998 è Primario del Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura dell'Ospedale Galliera di Genova. Nel 1977 è componente del gruppo di studio designato dal Ministero della Sanità Dal Falco in preparazione della legge di riforma psichiatrica. E'stato componente di diverse commissioni della Regione Liguria dopo la legge 180 per l'organizzazione dei servizi psichiatrici. Nel 1996-1998 Coordinatore terzo Dipartimento di Salute Mentale dell'ASL 3 di Genova. E' autore di 70 pubblicazioni. Segretario di redazione, poi Redattore Capo ed infine Direttore della rivista scientifica "Neuropsichiatria", edita dall'Amministrazione Provinciale di Genova (Direzione delle annate 1976-77-78).
Arata, pur essendo stato fra i protagonisti del passaggio dall'ospedale psichiatrico all'assistenza territoriale, evita accuratamente trionfalismi narcisistici. Ritengo di poter dire che l'Autore è ben consapevole che la soluzione totale non è nel cervello, nè nel conflitto "vero", nè nella società cattiva; quello che ci può aiutare a combattere le profonde sofferenze di chi è affetto da disturbo psichiatrico. E comunque naturale che non si poteva prescindere dal restituire ai nostri pazienti la libertà, e questo mi pare il messaggio fondamentale del libro di Arata.
|
Il commento è stato inserito correttamente!
Prima di essere pubblicato, dovrà essere approvato dalla redazione.
Prima di essere pubblicato, dovrà essere approvato dalla redazione.