"Cara Marietta amatissima...."
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Quella cartolina che gli arriva quando la primavera è in fiore, proprio non se l'aspettava. Gabriele Perrino, 36 anni, due figlie, sposato con Marietta, ha già conosciuto più volte, sotto le armi, il gusto amaro degli addii e della lontananza. Ma deve partire comunque. Quarantatrè mesi passerà nelle caserme di Cuneo e Tenda, nelle trincee battute dal fuoco austriaco. sotto le tende da campo. con il cuore a casa e gli occhi lucidi. Quarantatrè mesi con poche licenze e tanta nostalgia, in un continuo alternarsi di sconforto, rabbia, rassegnazione e speranza. Pulsano forte tutti questi sentimenti sotto la giacca da caporale istruttore e poi da sergente e si trasformano in lettere e cartoline. Per questo la sua storia, comune a tante altre, diventa nello stesso tempo unica. Scrive sempre Gabriele: a lume di candela nelle notti troppo lunghe e troppo vuote, nelle giornate di pioggia o quando il sole illumina le vette innevate. Oltre 400 scritti, una miniera di sentimenti, di finezze, di osservazioni, di arguzia e di saggezza. Tornerà Gabriele, per fortuna. Per lasciarci, gelosamente custodita dalle figlie e poi dalle nipoti, una bellissima antologia di varia umanità che oggi possiamo rileggere insieme, per la prima volta completa.
Quarta di copertina"Come mi fa pena il distaccarmi da voi. Facevo tutto ciò che potevo per non piangere, per non farvi soffrire di più. Ma come iil mio cuore soffriva. Pareva volesse uscire dal petto. Sembra ancora di vedere corrermi dietro le care piccine piangenti..."."Bisogna che tu ti faccia un cuore eroico, perchè purtroppo non posso più illuderti. Forse lo sentirai già sui giornali e sulle bocche di tutti la guerra è scoppiata oppure è sull'orlo di scoppiare. Col cuore veramente stracciato dal dolore debbo annunciarti la prossima nostra partenza"."A sciagurati quelli che gridavano e gridano tuttora viva la guerra. Se provassero 24 ore qui sicchè gli andrebbe via la voglia. Ma coloro non sanno, e non verranno mai a sapere, e neppure farsi un idea del dolore fisico e morale che soffre un soldato che abbia un cuore e non una pietra al posto..". "Si prende la lettera, si guarda l'indirizzo il timbro di provenienza. Si vede il nome del nostro paese, e quel nome da solo vuol dire tante e tante cose...". "Che fortuna ho trovato nell'essere qui al riparo. E vero che sono sopra a una fienaia ma mi sembra un letto col baldacchino...". "Cara Moglie la sintilla della pace è stata gettata. E' vero che non ha trovato il pagliaio. Ma bensì un mucchio di legno verde ma pure credo che non si spegnerà più ma riscladandosi a poco a poco anche il legno verde brucia..". "Non scrivo più a nessuni fuori che a te bimbe e famiglia. Perchè non o più voglia di nulla". "Penso col cuore angosciato ai miei compagni che da poco lasciai laggiù per la difesa della Patria. Adempiendo anch'io al mio dovere che mi imposero ordini superiori". "..qui non c'è divertimenti di sorta salvo qualche passeggiata su per la montagna per poter vedere da lontano le belle città Trenitne per le quali tanto si combatte per poterle redimere e chissà se potremo arrivare al nostro scopo...". Indice testualePresentazioneCaro Nonno Gabriele Un contadino del Roero nella Grande Guerra Partenze e addii Vita di trincea Disgusto e ribellione "Di che reggimento siete...." Tra allegria e malinconia Leggere, che passione! Santa..pazienza Foto di paese Vita dei campi La casa dell'uva moscatlona GLi affetti più cari Agniesina e Maria Marietta Conclusione L'epistolario Anno 1915 Anno 1916 Anno 1917 Anno 1918 Biografia dell'autoreAndrea Cane, 64 anni, dal 1976 al 2009 ha insegnato Italiano e Storia in un Istituto Superiore di Alba. E' autore, insieme a Gian Mario Ricciardi, del volume Novecento. Cent'anni d'orgoglio e miseria nel paese della Bela Rosin, che racconta la storia di Sommariva Perno nella prima metà del '900. Appassionato di storia e tradizioni locali, è sempre andato alla ricerca delle "radici" del suo paese, del quale è stato sindaco dal 1995 al 2004. Sommarivese di nascita, da anni è impegnato nelle varie attività di animazione culturale, sportiva e del tempo libero del suo paese.
"Come mi fa pena il distaccarmi da voi. Facevo tutto ciò che potevo per non piangere, per non farvi soffrire di più. Ma come iil mio cuore soffriva. Pareva volesse uscire dal petto. Sembra ancora di vedere corrermi dietro le care piccine piangenti..."."Bisogna che tu ti faccia un cuore eroico, perchè purtroppo non posso più illuderti. Forse lo sentirai già sui giornali e sulle bocche di tutti la guerra è scoppiata oppure è sull'orlo di scoppiare. Col cuore veramente stracciato dal dolore debbo annunciarti la prossima nostra partenza".
"A sciagurati quelli che gridavano e gridano tuttora viva la guerra. Se provassero 24 ore qui sicchè gli andrebbe via la voglia. Ma coloro non sanno, e non verranno mai a sapere, e neppure farsi un idea del dolore fisico e morale che soffre un soldato che abbia un cuore e non una pietra al posto..". "Si prende la lettera, si guarda l'indirizzo il timbro di provenienza. Si vede il nome del nostro paese, e quel nome da solo vuol dire tante e tante cose...". "Che fortuna ho trovato nell'essere qui al riparo. E vero che sono sopra a una fienaia ma mi sembra un letto col baldacchino...". "Cara Moglie la sintilla della pace è stata gettata. E' vero che non ha trovato il pagliaio. Ma bensì un mucchio di legno verde ma pure credo che non si spegnerà più ma riscladandosi a poco a poco anche il legno verde brucia..". "Non scrivo più a nessuni fuori che a te bimbe e famiglia. Perchè non o più voglia di nulla". "Penso col cuore angosciato ai miei compagni che da poco lasciai laggiù per la difesa della Patria. Adempiendo anch'io al mio dovere che mi imposero ordini superiori". "..qui non c'è divertimenti di sorta salvo qualche passeggiata su per la montagna per poter vedere da lontano le belle città Trenitne per le quali tanto si combatte per poterle redimere e chissà se potremo arrivare al nostro scopo...". |
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