L'uomo che si comprò un castello
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Un uomo coraggioso cerca il successo in un periodo turbolento e in rapida evoluzione. Nel Piemonte di inizio Ottocento, divenuto territorio francese e spinto ad adeguarsi ai principi della Rivoluzione ed all'idea che l'uomo può realizzarsi con le proprie capacità, Andrea Piovano, un giovane fabbro contadino, analfabeta ma intelligente, tenace e intraprendente, decide di realizzare la propria ascesa sociale, arrivando ad un gesto clamoroso, quello di comprare, dal conte proprietario Coardi di Carpeneto, il castello di Niella con i terreni che lo circondano. Va a Torino, con i mille franchi della prima rata, accompagnato dal fratello più giovane che dovrà firmare al posto suo, e il 30 ottobre 1807, il notaio Galiano redige, in francese, il contratto di vendita da cui nasce questo romanzo. Come in tutti i romanzi storici nella narrazione si mescolano realtà ed invenzione, dati di fatto e invenzioni di fantasia. Ci sono alcuni passaggi, come i quattro intermezzi storici non numerati, che registrano fatti accaduti o documenti (le notizie sicure sul castello, le vicende, processuali e non, del prevosto, il testo tradotto del rogito, la situazione di Torino sotto i Francesi), mentre i 24 capitoli, numerati costituiscono il "romanzo" vero e proprio, con le caratteristiche tipiche del genere letterario.
Le vicende si svolgono a partire dal 1796 e arrivano fino al 1818, sullo sfondo di due ambieti: il mondo contadino di Niella Tanaro, ove agisce Andrea con la sua famiglia, ed il mondo urbano di Torino, ove svolge il suo mestiere di notaio imperiale il coprotagonista Carlo Alberto Galliano (o, come si firma nel documento, adattandosi alle contingenze, Charles Albert Gallian). Quarta di copertinaAnna Maria prese per mano Andrea, si distaccò dalla folla che continuava ad osservare con curiosità, ma sempre a prudente distanza, il conciliabolo dei "potenti"locali, e si accostò, nei pressi del cimitero che allora occupava lo spazio davanti alla chiesa (là dove oggi si trova il monumento ai Caduti), al parapetto che limitava a nord la piazzetta, indicando al suo bambino l'edificio del castello, che si ergeva maestoso, solidamente piantato con il corpo poderoso e la grande ed alta torre possente, oltre uno stretto avvallamento, sull'ultima balza, quasi sull'orlo del dirupo che scendeva ripido fino al fiume: la sua massa salda, cupa e compatta sembrava simboleggiare, di fronte al potere religioso rapppresentato dalla chiesa, la forza, la consistenza e il peso del potere politico.Negli occhi del bambino passarono come un lampo di riflessione e un brivido di desiderio ed egli disse, a bassa voce, quasi si rivolgesse più a se stesso che alla madre: -Voglio il castello. Un giorno sarà mio! Lei rivolse uno sguardo perplesso al bambino, uno sguardo in cui si mescolavano meraviglia e stupore, incertezza e ammirazione, e intanto pensava: "Ma che strano questo bambino. Riesce spesso a stupirmi, dice cose che non ti aspetteresti mai da uno della sua età. Ed ora addirittura pensa di potere un giorno possedere un castello! Se continua a nutrire questo genere di grandi speranze, rischia di subire serie deluzioni nella sua vita". Ma un giorno il sogno del bambino si sarebbe realizzato. Andrea Biografia dell'autoreAndrea Maia è nato a Niella Tanaro (CN), nella frazione Valmorei Ha frequentato le medie e il ginnasio alle Scuole Apostoliche del Santuario di Vicoforte, il liceo classico e due anni di teologia nel Seminario Maggiore di Mondovì. Laureato in lettere classiche a Torino, è stato ordinario di italiano e latino presso il liceo "Vittorio Alfieri". Ha scritto: Il dolce assenzio nel 1997, Campanotto Editore. Nel 2005 presso l'Editore "Il leone verde" ha pubblicato Le osterie di Dublino (la cucina irlandese di James Joyce). Collabora come docente alla UNITRE di Grugliasco, alla UNIDEA di Mondovì, alla ACMAR di Ceva; fa parte del Comitato Torinese della Società "Dante Alighieri" ed è socio fondatore del Centro Studi PANIS di Torino.Con Araba Fenice ha pubblicato nel 2012 Il gusto del Trifoglio e Gente di collina, nel 2014 Il riso e il pianto. Cronache di Valmerlo, nel 2018 Sparviero nella bufera.
Olga
ha scritto:
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inserito: 17.07.2020 10:27
Andrea Maia, col suo stile puntuale e garbato, ci conduce come per mano tra le piazza di Niella e le colline circostanti, nell’officina di un fabbro e fra i palazzi torinesi, mostrando uno scorcio della vita ottocentesca nelle campagne del basso Piemonte: vita quotidiana fatta di fatica, ambizione, perseveranza e valori e che ancora traspaiono nella parlata, nelle tradizioni e nella concretezza tipica di queste parti. Il racconto armonioso, gli inserti storici e le parti descrittive ne fanno un libro da leggere e rileggere con piacere.
Anna Maria prese per mano Andrea, si distaccò dalla folla che continuava ad osservare con curiosità, ma sempre a prudente distanza, il conciliabolo dei "potenti"locali, e si accostò, nei pressi del cimitero che allora occupava lo spazio davanti alla chiesa (là dove oggi si trova il monumento ai Caduti), al parapetto che limitava a nord la piazzetta, indicando al suo bambino l'edificio del castello, che si ergeva maestoso, solidamente piantato con il corpo poderoso e la grande ed alta torre possente, oltre uno stretto avvallamento, sull'ultima balza, quasi sull'orlo del dirupo che scendeva ripido fino al fiume: la sua massa salda, cupa e compatta sembrava simboleggiare, di fronte al potere religioso rapppresentato dalla chiesa, la forza, la consistenza e il peso del potere politico.
Negli occhi del bambino passarono come un lampo di riflessione e un brivido di desiderio ed egli disse, a bassa voce, quasi si rivolgesse più a se stesso che alla madre: -Voglio il castello. Un giorno sarà mio! Lei rivolse uno sguardo perplesso al bambino, uno sguardo in cui si mescolavano meraviglia e stupore, incertezza e ammirazione, e intanto pensava: "Ma che strano questo bambino. Riesce spesso a stupirmi, dice cose che non ti aspetteresti mai da uno della sua età. Ed ora addirittura pensa di potere un giorno possedere un castello! Se continua a nutrire questo genere di grandi speranze, rischia di subire serie deluzioni nella sua vita". Ma un giorno il sogno del bambino si sarebbe realizzato. Andrea |
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Prima di essere pubblicato, dovrà essere approvato dalla redazione.
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