Il paradiso non è più qui.
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Una normale notte di pesca a Carloforte. Scialuppe, lampare, marinai. Ma questa volta c'è qualcosa di più. Un cadavere. O meglio, un pezzo di cadavere. E all'improvviso il paradiso del Mediterraneo, mezzo sardo e mezzo genovese, si trasforma in un set televisivo.
Chi ha commesso un così efferato omicidio? Possibile che in questo ridente paese di mare qualcuno abbia potuto macchiarsi di un tale orrore? Il vecchio metronotte Pittaluga, poliziotto mancato, decide che è il suo momento. Alla ricerca dei colpevoli, dei moventi, inaspettatamente si imbatte in una realtà del tutto nuova, diversa da quella conosciuta fino ad allora. Il borgo marinaro felice e tranquillo si svela un concentrato di inganni e malvagità. Un libro avvincente, una trama mozzafiato. Quarta di copertinaA prua, dove di solito stava seduto Pietro, c'era un malloppo voluminoso coperto da un telo cerato color arancio. L'ex metronotte si avvicinò impastando le scarpe bagnate nella sabbia e si sporse all'interno dello scafo. Lentamente, con una mano sollevò il lembo più vicino a sè.Vide dapprincipio solo un piede. L'arto era abraso intorno a tutto il tallone, slabbrato e violaceo, leggermente gonfio. Ovviamente era il piede di un morto, o forse di una morta, a giudicare dalle piccole dita e dalla caviglia affusolata. Alzò il resto del telo finchè apparve anche un ginocchio. La pelle sulla rotula era molto chiara, in alcuni punti si distingueva una sfumatura bluastra. Sul polpaccio, dei graffi sembravano recenti: probabilmente il corpo era rimasto impigliato in qualcosa, forse una rete, magari in compagnia di alcuni dentici nervosi che si erano agitati invano per liberarsi dal loro destino. Sollevando completamente il telo, Corrado individuò anche l'altro piede, ripiegato sotto il primo. Le due gambe proseguivano naturalmente andandosi ad attaccare al bacino. Dalla posizione di Corrado il pube era poco evidente, come un baffo appena accennato si nascondeva nell'incavo delle cosce. La ragazza amava raderlo quasi completamente ma sembrava castano, anche se forse l'acqua lo rendeva più scuro, e spiccava a contrasto con il pallore della pelle. Sulle natiche, un'ombreggiatura segnata dal sole o dalle lampade abbronzanti rendeva visibile il segno degli slip. Nient'altro. Il corpo finiva lì. Mancava il resto della donna. Biografia dell'autoreAndrea Pugliese è nato nel 1966 a Genova. Vive a Roma dove scrive e opera come consulente allo sviluppo locale, politiche del lavoro e innovazione. Tra i suoi libri: "People from IKEA", 2011; "Itinerari gastroesistenziali di un Italiano", 2011; "100 Pizzini di Berbardo P.", 2007; "Persone smarrite", 2005.Con Araba Fenice ha pubblicato nel 2015 "Il donatore".
A prua, dove di solito stava seduto Pietro, c'era un malloppo voluminoso coperto da un telo cerato color arancio. L'ex metronotte si avvicinò impastando le scarpe bagnate nella sabbia e si sporse all'interno dello scafo. Lentamente, con una mano sollevò il lembo più vicino a sè.
Vide dapprincipio solo un piede. L'arto era abraso intorno a tutto il tallone, slabbrato e violaceo, leggermente gonfio. Ovviamente era il piede di un morto, o forse di una morta, a giudicare dalle piccole dita e dalla caviglia affusolata. Alzò il resto del telo finchè apparve anche un ginocchio. La pelle sulla rotula era molto chiara, in alcuni punti si distingueva una sfumatura bluastra. Sul polpaccio, dei graffi sembravano recenti: probabilmente il corpo era rimasto impigliato in qualcosa, forse una rete, magari in compagnia di alcuni dentici nervosi che si erano agitati invano per liberarsi dal loro destino. Sollevando completamente il telo, Corrado individuò anche l'altro piede, ripiegato sotto il primo. Le due gambe proseguivano naturalmente andandosi ad attaccare al bacino. Dalla posizione di Corrado il pube era poco evidente, come un baffo appena accennato si nascondeva nell'incavo delle cosce. La ragazza amava raderlo quasi completamente ma sembrava castano, anche se forse l'acqua lo rendeva più scuro, e spiccava a contrasto con il pallore della pelle. Sulle natiche, un'ombreggiatura segnata dal sole o dalle lampade abbronzanti rendeva visibile il segno degli slip. Nient'altro. Il corpo finiva lì. Mancava il resto della donna. |
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