Diario di un recensore
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Strano per un critico, ma io non amo leggere; non amo leggere; non amo i libri, anche se mi considero uno scrittore-lettore. Esistono, secondo me, gli scrittori-scrittori e gli scrittori-lettori. Lo scrittore-scrittore lancia le sue parole nello spazio, e queste cadono in un luogo sconosciuto.Lo scrittore-lettore va a prendere quelle parole e le riporta a casa, come Vespero le capre, facendole riappartenere al mondo che conosciamo. Non è la stessa distinzione che intercorre tra autori e critici. Questa distinzione è professionale, e riguarda i sindacati. La distinzione tra scrittore-scrittore e scrittore-lettore riguarda ogni scrittore e ogni lettore. E' uno specchio: lo specchio grazie al quale il mondo rimane sempre lo stesso e non finisce mai. Ma non è detto che gli scrittori-lettori non siano proprio coloro che conoscono il piacere della lettura. Al contrario. Leggere è sentirsi posseduti; essere assaliti da un raptus e invasi da un demone, al punto che a volte penso che ficcare il naso in un libro sia un'operazione contro natura, nei limiti in cui al Leopardi estremo sembrava contro natura non dico l'intelligenza ma il pensiero. Il mio istinto è di liberarmi dal demone, non di corteggiarlo;e questa liberazione, prende forma, malgrè moi, di scrittura. Potrei dire che conosco più il bisogno che non la gioia o il desiderio di scrivere". INFORMAZIONI AGGIUNTIVEStrano per un critico, ma io non amo leggere; non amo leggere; non amo i libri, anche se mi considero uno scrittore-lettore. Esistono, secondo me, gli scrittori-scrittori e gli scrittori-lettori. Lo scrittore-scrittore lancia le sue parole nello spazio, e queste cadono in un luogo sconosciuto.Lo scrittore-lettore va a prendere quelle parole e le riporta a casa, come Vespero le capre, facendole riappartenere al mondo che conosciamo. Non è la stessa distinzione che intercorre tra autori e critici. Questa distinzione è professionale, e riguarda i sindacati. La distinzione tra scrittore-scrittore e scrittore-lettore riguarda ogni scrittore e ogni lettore. E\' uno specchio: lo specchio grazie al quale il mondo rimane sempre lo stesso e non finisce mai. Ma non è detto che gli scrittori-lettori non siano proprio coloro che conoscono il piacere della lettura. Al contrario. Leggere è sentirsi posseduti; essere assaliti da un raptus e invasi da un demone, al punto che a volte penso che ficcare il naso in un libro sia un\'operazione contro natura, nei limiti in cui al Leopardi estremo sembrava contro natura non dico l\'intelligenza ma il pensiero. Il mio istinto è di liberarmi dal demone, non di corteggiarlo;e questa liberazione, prende forma, malgrè moi, di scrittura. Potrei dire che conosco più il bisogno che non la gioia o il desiderio di scrivere\". |
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