Ti conterò della guerra
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Sette storie di guerra. Di quella guerra, il Secondo Conflitto Mondiale, che vide l'Italia teatro di scontri fraterni. Nei racconti di Carla Gariglio, già splendida autrice del romanzo "Madri", donne e uomini sono le vittime della Storia. Tra il 1943 e il Dopoguerra, la morte è sempre lì dietro l'angolo, anche quando pare che sia tutto finito.
Bombardamenti, rastrellamenti, fughe, ritorni, rassegnazioni, il tutto a comporre un mosaico di un'umanità ferita, ma che non si arrende mai. Narrazioni brevi, spesso con terribili e inaspettati colpi di scena, che ci buttano addosso realtà ormai lontane, ma da non dimenticare. Quarta di copertinaI preti si sono avvicinati ai tedeschi, sono cattolici anche loro, spiegando che era solo un bambino, che non sapeva, che lo perdonassero anche per i loro bambini, per le loro famiglie, le suore si sono fatte intorno, una parlava in tedesco e si è rivolta ai soldati come una mamma, una sorella, una sposa. Il tedesco più vecchio ha abbassato il fucile e così hanno fatto gli altri. Sospesa ero, eravamo, senza fiato. Poi hanno chiamato un italiano, una camicia nera e si sono messi a parlare con lui.Era fatta: un italiano, uno dei nostri, vedevo già quasi il mio Franco correre incontro a me, e l'abbraccio caldo, bello, vivo. Il fascista, un uomo alto biondo dagli occhi chiarissimi, perfettamente in ordine come un figurino, si avvicinò a Franco, che per un attimo aveva sospeso i singhiozzi pieno di speranza e gli intimò: "Scava ancora". Franco non capiva, diede due palate sbirciando verso di noi, verso il suo giustiziere, e questi più imperiosamente gridò: "Voltati e scava!". Indice testualeIl chiavistelloIl ritorno In piccionaia L'oblio L'utilitaria La dolcezza del miele Schegge di gioventù Biografia dell'autoreCarla Gariglio è nata a Torino e da 40 anni vive a Roletto, un paese vicino a Pinerolo, in provincia di Torino.Laureata in pedadogia, ha proseguito gli studi sulla - narrazione - nell'ambito della Psicologia dello sviluppo. Ha insegnato con gioia per 37 anni nella scuola elementare. Attualmente è volontaria nella Biblioteca Comunale di Roletto e promuove molteplici progetti diretti ai lettori, dalla primissima infanzia alla terza età. Ha sempre scritto novelle, testi teatrali per adulti e bambini e nel 1994 la sua attitudine ha preso forma in modo costante, divenendo parola, poesia, racconto.. Nel 2004 ha pubblicato il suo primo libro di poesie "LAMPI" con la casa editrice Effatà. Nel 2006 è uscito, sempre per Effatà, il libro poesie "TRA DOSSI E CUNETTE". Nel 2008 al salone del libro di Torino è stato presentato il libro di narrativa "Al di là dello specchio" - Storie taciute per pudore - edito dalla casa Angolo Manzoni di Torino, scritto insieme al Dott. Michele Cerato, psicoterapeuta. Nel 2010, ancora per Angolo Manzoni è uscito il libro di racconti per ragazzi "Ciuffi al vento" e per la stessa collana all'inizio del 2011 è stato pubblicato il libro per bambini "Di tutti i colori", ad alta leggibilità. In questi anni ha vinto molti premi di poesia e di narrativa per adulti e ragazzi, tra cui cinque primi premi assoluti. Nel 2015 ha pubblicato presso l'Araba Fenice il romanzo "Madri".
I preti si sono avvicinati ai tedeschi, sono cattolici anche loro, spiegando che era solo un bambino, che non sapeva, che lo perdonassero anche per i loro bambini, per le loro famiglie, le suore si sono fatte intorno, una parlava in tedesco e si è rivolta ai soldati come una mamma, una sorella, una sposa. Il tedesco più vecchio ha abbassato il fucile e così hanno fatto gli altri. Sospesa ero, eravamo, senza fiato. Poi hanno chiamato un italiano, una camicia nera e si sono messi a parlare con lui.
Era fatta: un italiano, uno dei nostri, vedevo già quasi il mio Franco correre incontro a me, e l'abbraccio caldo, bello, vivo. Il fascista, un uomo alto biondo dagli occhi chiarissimi, perfettamente in ordine come un figurino, si avvicinò a Franco, che per un attimo aveva sospeso i singhiozzi pieno di speranza e gli intimò: "Scava ancora". Franco non capiva, diede due palate sbirciando verso di noi, verso il suo giustiziere, e questi più imperiosamente gridò: "Voltati e scava!". |
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