Il delatore
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Il delatore, racconta l'incredibile storia del caso Murri-Bonmartini, un assassinio che appassionò l'Italia all'inizio del Novecento.
Tra Padova, Bologna e Torino si svolge questa vicenda d'amore e di sangue in un ambiente nobile e borghese. Nell'Italia della Belle Epoque avviene quanto di antico succede da sempre: un matrimonio sbagliato, un vecchio amore mai dimenticato, e vari comprimari a pescare nel torbido. Cleto Schiavilla ci porta con bravura in quel mondo ovattato, tra corridoi universitari, ville venete, stanze piene di odio e di passione. Un romanzo avvincente, come lo fu, purtroppo, la realtà di quell'Italia perbene, ma spesso fasulla. Quarta di copertinaLa giovane cameriera in servizio al primo piano dell'albergo..., che un'ora prima aveva bussato alla porta della camera 110 per consegnare un telegramma urgente alla Italienische Dame, si tolse dalla testa il copricapo di seta celestina e si passò il dorso della mano sulla fronte sudata."Speravo in una mancia più grossa" si lamentò mentre, piegata in due, passava velocemente lo straccio sul tavolinetto colmo di giornali posto a lato del bancone utilizzato per il ricevimento clienti. "Non sono un'impicciona, ma ...così tanto per chiacchierare.... quei due non sono padre e figlia". "E che cosa sono?" domandò la ragazza poco più che tredicenne venuta dalla campagna a far da sguattera nell'albergo. "Amanti, cara. Sono amanti..." precisò a bassa voce la cameriera dopo essersi rizzata sulla schiena e aver dato un buffetto sulla guancia della ragazzina con l'aria di una che la sa lunga. La piccola sgranò gli occhi. Poi, dopo aver lasciato passare qualche secondo, forse in attesa di una conferma che tardava a venire, si accarezzò i capelli biondissimi raccolti in due lunghe trecce ai lati: "Ma va .... sono padre e figlia! Ne eri convinta anche tu quando li abbiamo visti entrare in albergo...". "Non lo nego. Sì. Davano quell'ieda, perchè lui è grande, assai più grande di lei. Comunque, continuo a ripeterti che sono amanti. Non ho dubbi". "Non mi dire che ti sei messa a origliare dalla 112?". "Che colpa ho se le due camere hanno la porta in comune? Da lì si sente tutto, mica potevo tapparmi le orecchie. E poi, non fare la verginella; pure tu.." "Due volte solamente" alzò subito la mano la piccola sguattera. Indice testualePrefazione di Mauro Della FerreraQuell'acquisto in Germania La misteriosa notte d'agosta Il progetto Vigilia di ferragosto Pomeriggio tra Padova e Bologna La notte prima di ferragosto 22 agosto. Incontri Quel giovedì 28 agosto 1902 tra Venezia e Bologna La lunga notte tra il 28 e il 29 agosto 1902. Firenze, Rimini e Cattolica. Tra la fine di agosto e l'inizio del settembre Vecchi compagni di scuola "Aprite quella porta"! La notizia Gli eventi precipitano La confessione Bibliografia Note Biografia dell'autoreCleto Schiavilla è nato a Villa Castelli (Br), quando appena erano cessati gli echi della seconda Grande guerra. Dopo il conseguimento della laurea in materie economiche e l'iniziale attività di docente, ha lavorato in settori dell'amministrazione statale.Ha pubblicato: La notte delle lanterne, ed. Nerosubianco 2008; Lucrezia, la moglie del farmacista, ed. Nerosubianco 2009. Nel 2014 è uscito il romanzo storico Lo sconosciuto Napoleone, edito da Araba Fenice.
La giovane cameriera in servizio al primo piano dell'albergo..., che un'ora prima aveva bussato alla porta della camera 110 per consegnare un telegramma urgente alla Italienische Dame, si tolse dalla testa il copricapo di seta celestina e si passò il dorso della mano sulla fronte sudata.
"Speravo in una mancia più grossa" si lamentò mentre, piegata in due, passava velocemente lo straccio sul tavolinetto colmo di giornali posto a lato del bancone utilizzato per il ricevimento clienti. "Non sono un'impicciona, ma ...così tanto per chiacchierare.... quei due non sono padre e figlia". "E che cosa sono?" domandò la ragazza poco più che tredicenne venuta dalla campagna a far da sguattera nell'albergo. "Amanti, cara. Sono amanti..." precisò a bassa voce la cameriera dopo essersi rizzata sulla schiena e aver dato un buffetto sulla guancia della ragazzina con l'aria di una che la sa lunga. La piccola sgranò gli occhi. Poi, dopo aver lasciato passare qualche secondo, forse in attesa di una conferma che tardava a venire, si accarezzò i capelli biondissimi raccolti in due lunghe trecce ai lati: "Ma va .... sono padre e figlia! Ne eri convinta anche tu quando li abbiamo visti entrare in albergo...". "Non lo nego. Sì. Davano quell'ieda, perchè lui è grande, assai più grande di lei. Comunque, continuo a ripeterti che sono amanti. Non ho dubbi". "Non mi dire che ti sei messa a origliare dalla 112?". "Che colpa ho se le due camere hanno la porta in comune? Da lì si sente tutto, mica potevo tapparmi le orecchie. E poi, non fare la verginella; pure tu.." "Due volte solamente" alzò subito la mano la piccola sguattera. |
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