Fuori di testa
![]() |
€ 12,00
EUR
Spedito in 4 giorni
|
Descrizione Inserisci un commento |
L'esperienza di Diego, privata e personale, è rappresentativa dei tanti incontri che chi si occupa di riabilitazione come me fa nel corso della sua attività lavorativa. Pur essendo situazioni diverse tutte hanno a che fare, in qualche modo, con i temi del cambiamento, dell'accettazione e dell'identità personale. Ognuno di noi fa il proprio cammino e cerca di trovare sé stesso nel corso della vita, ma chi subisce un grave evento traumatico cerebrale vive un'interruzione drastica ed immediata della propria esperienza e conoscenza di sé e si trova impegnato in un percorso di ricostruzione personale che spesso deve portare avanti con risorse cognitive ed emotive limitate unite a differenti abilità motorie e comunicative.
L'impresa è dunque, a tutti gli effetti, titanica e può richiedere molti anni. Per questo non stupisce che l'ìnizio del lavoro di Diego sia collocato nel 2004 e la fine del 2017, perchè 13 anni possono sembrare tanti ma in realtà costituiscono un tempo sensato perchè sia possibile chiudere il cerchio e metabolizzare ciò che è capitato alla propria vita. Purtroppo i tempi dell'elaborazione personale e quelli della sanità non sono per nulla allineati perciò le terapie erogate dal Sistema Sanitario Nazionale (oggi sempre di minore durata) coprono appena la fase acuta dell'evento e il primo tratto della fase del recupero, lasciando spesso soli pazienti e famigliari nella complessa ricerca di soluzioni terapeutiche per affrontare le difficoltà. Quarta di copertinaNell'agosto 2003 ho avuto un incidente stradale con conseguente trauma cranico encefalico (T.C.E.). Sono stato ricoverato all'ospedale civile di Cuneo, dopodiché sono stato inviato al Presidio Sanitario Ausiliatrice a Torino, una clinica specializzata nella riabilitazione per gravi cerebrolesioni. In questa clinica sono stato ricoverato dal settembre 2003 fino al dicembre 2003, svolgendo un programma riabilitativo psico-fisico: ossia una riabilitazione motoria unita ad un intervento neruopsicologico. La realtà in effetti lo richiedeva e mi è sufficiente dire che fino al 20/11/2003 sono stato costretto a deambulare servendomi di una sedia a rotelle perchè non ero in condizioni di mantenere una posizione eretta per i problemi di equilibrio che si sono manifestati dopo il trauma cerebrale. oltre questi handicap fisici avevo anche problemi nel parlare: più precisamente avevo una disartria ossia una difficoltà a parlare in modo fluido. Dal punto di vista neuropsicologico ero molto rallentato, ma per fortuna non ho avuto conseguenze importanti sulla memoria e sulle capacità di attenzione e concentrazione. Per rallentamento intendo la difficoltà ad agire o reagire in modo immediato. Queste considerazioni le posso fare adesso perchè sto vivendo personalmente le conseguenze di un trauma cranico e quindi ho imparato sulla mia pelle cosa significhino certe cose "CI STO PASSANDO!!"Fino all'incidente ero molto ignorante su cosa significasse subire un grave trauma cranico e andare in coma. Pensavo, infatti, come la maggior parte della gente che volesse dire avere solo delle conseguenze di tipo fisico... quello che non sapevo riguarda gli aspetti neurologici che ne conseguono.... Indice testualePremessaIntroduzione Giulio Victor Diego Fulvio Periodo post Aquilone Sogni di Diego Biografia dell'autoreDiego Curetti nasce a Cuneo nel '75 e vive a Demonte.Nel 2003 subisce un grave incidente che lo porta ad affrontare un periodo riabilitativo matura l'idea di scrivere un libro, che tenta di spiegare quali siano i risvolti dovuti a questa esperienza, cercando, attraverso la narrazione della sua storia personale, di dare modo al lettore di calarsi nel contesto da lui vissuto. L'incidente ha stravolto la vita di Diego, ma con tanto ottimismo, pazienza e volontà è riuscito ad avere un buon recupero psico-fisico.
Nell'agosto 2003 ho avuto un incidente stradale con conseguente trauma cranico encefalico (T.C.E.). Sono stato ricoverato all'ospedale civile di Cuneo, dopodiché sono stato inviato al Presidio Sanitario Ausiliatrice a Torino, una clinica specializzata nella riabilitazione per gravi cerebrolesioni. In questa clinica sono stato ricoverato dal settembre 2003 fino al dicembre 2003, svolgendo un programma riabilitativo psico-fisico: ossia una riabilitazione motoria unita ad un intervento neruopsicologico. La realtà in effetti lo richiedeva e mi è sufficiente dire che fino al 20/11/2003 sono stato costretto a deambulare servendomi di una sedia a rotelle perchè non ero in condizioni di mantenere una posizione eretta per i problemi di equilibrio che si sono manifestati dopo il trauma cerebrale. oltre questi handicap fisici avevo anche problemi nel parlare: più precisamente avevo una disartria ossia una difficoltà a parlare in modo fluido. Dal punto di vista neuropsicologico ero molto rallentato, ma per fortuna non ho avuto conseguenze importanti sulla memoria e sulle capacità di attenzione e concentrazione. Per rallentamento intendo la difficoltà ad agire o reagire in modo immediato. Queste considerazioni le posso fare adesso perchè sto vivendo personalmente le conseguenze di un trauma cranico e quindi ho imparato sulla mia pelle cosa significhino certe cose "CI STO PASSANDO!!"
Fino all'incidente ero molto ignorante su cosa significasse subire un grave trauma cranico e andare in coma. Pensavo, infatti, come la maggior parte della gente che volesse dire avere solo delle conseguenze di tipo fisico... quello che non sapevo riguarda gli aspetti neurologici che ne conseguono.... |
Il commento è stato inserito correttamente!
Prima di essere pubblicato, dovrà essere approvato dalla redazione.
Prima di essere pubblicato, dovrà essere approvato dalla redazione.