Il libro del comando

Storie di langa, storie di lavoro e di guerra, di pace e di morte, storie di masche tremende e di parroci quasi santi. Tornano i racconti di Donato Bosca (un tempo pubblicati con il titolo "Dentro le segrete cose), racconti che gli valsero fama e denunce, per le verità nascoste che aveva osato svelare. Un narrare duro, secco come la terra delle colline arse al sole di luglio. Ritratti di donne e uomini colti nelle fatiche della vita quotidiana, sospesa tra la realtà e il mito.

I sogni sono un'altra cosa. Io ne ho già fatto di sogni brutti, ma quando uno si sente perso si sveglia e capisce che ha avuto paura di niente. Invece la cosa che le racconto io è una faccenda diversa. La sera della trigesima ho sentito trascinare delle catene sul solaio. Dapprima non distinguevo bene il rumore e credevo fossero i topi. Poi mi sono accorta che erano catene da buoi, spostate sul pavimento per qualche metro, come se uno avesse un peso da tirare. Poi è venuto a buttarmi via le coperte. Questa notte l'ho proprio sentito che era sceso dal letto e si allontanava col suo bastone: tic-toc, tic-toc. Sono passi che riconosco ad un chilometro. Ho acceso la luce e lui era sparito, ma aveva lasciato la porta aperta.