Binario morto
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Catturato dai tedeschi in Albania dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943, Ferruccio F. Frisone subisce una lunga prigionia come internato militare (IMI): prima a Semlin, presso Belgrado, poi, ai confini con l'Olanda, a Versen e nel Lazarett di Fullen, il Lager-ospedale tristemente noto come "campo della morte". Per più di 600 giorni Frisone tiene un diario, che qui viene pubblicato per la prima volta in versione integrale e corredato dai 109 disegni realizzati durante l'internamento. Si tratta di una fonte documentaria straordinaria che racconta una quotidianità intima, sospesa e dolorosa, fatta di fame, freddo, malattia, ma anche di sforzi disperati per conservare la dignità. Una testimonianza "per diario e immagini" che si fa prezioso tassello per quella storia degli italiani tra il 1943 e il 1945.
Indice testualePrefazione di Luciano Boccalatte (Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea "Giorgio Agosti")Saluto di Pensiero Acutis (Associazione Nazionale Ex Internati - Sezione di Torino) Chi era mio padre di Giovanni R. Frisone Introduzione di Cristian Pecchenino FFF, pittore di Eric Gobetti Albania, 8 settembre 1943 di Eric Gobetti Cartina Semlin-Zemun-Sajmiste di Eric Gobetti I Lager dell'Emsland e lo Stalag VI C (Neu) Versen di Cristian Pecchenino Il Lazarettlager Fullen di Victoria Musiolek Nota editoriale Ringraziamenti Bibliografia Diario di Ferruccio Francesco Frisone I 109 disegni di Ferruccio Francesco Frisone La parola di Ferruccio Francesco Frisone Appendice iconografica Elenco dei caduti di Fullen Indice dei nomi |
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