L'assassinio dell'Inquisitore
![]() |
€ 16,00
EUR
Spedito in 4 giorni
|
Descrizione Inserisci un commento |
Quattordicesimo secolo, in Val Susa. Viene assassinato un Inquisitore. Nel chiostro di un convento francescano. Chi deve indagare, il potere secolare, ovvero i Savoia, oppure quello ecclesiastico, ovvero l'Inquisizione?
Un romanzo storico tratto da un fatto realmente accaduto. in un tempo difficile. Tra eretici, templari, venturieri, pellegrini devoti, mercanti sospetti, famiglie nobili il lotta fra loro, ordini religiosi non in perfetta armonia, Padre Pavonio vuole scoprire il colpevole (o i colpevoli). Una storia affascinante, dove il bene e il male sono proprio loro: Dio e il Diavolo. Protagonisti, accanto alla forze del bene, ci sono i sabba, il volo notturno del maligno, le credenze druidiche ancora profonfamente radicate nel popolo, la magia bianca e quella nera. Il giallo è tutto un equilibrio sopra la ragion di stato, quella umana e quella divina. Quarta di copertinaPer chi da Chambéry, si recava nei possedimenti cisalpini del Conte di Savoia, se prendeva la strada del Moncenisio, la prima città importante che incontrava era Susa. Era una pacifica cittadina di montagna, sede di uno dei balivi del conte, dove la vita scorreva serena e monotona. Tutti gli abitanti si conoscevano di persona. Erano anche sicuri di conoscersi bene. Tutti erano convinti di vivere in un luogo tranquillo; il commercio e i mercanti di passaggio avevano portato una certa prosperità. Fino a che un giorno accadde qualcosa che la turbò profondamente. Qualcosa che accadde in un luogo sacro.La chiesa di San Francesco in Susa è uno degli edifici religiosi più antichi della città. Sembra che la costruzione sia iniziata nel 1214, quando San Francesco sarebbe passato, mentre si recava in Francia. Alla costruzione dell'edificio contribuì Beatrice di Ginevra, consorte di Umberto di savoia, cui il santo aveva fatto dono di un pezzo della sua tonaca. Oltre alla chiesa, il complesso consta di un convento con chiostro interno. Era considerato un luogo sereno, abitato da frati, che avevano scelto una tranquilla vita di povertà, rinnegando le ricchezze del mondo. Era sempre stato un luogo di meditazione e di quiete, sino a quel tragico 1365. Il fatto avvenne in una fredda notte di inizio febbraio. Un vento gelido non risparmiava nemmeno il sobrio chiostro della chiesa. La neve cadeva sottile. Quel clima conferiva all'ambiente una luce irreale. Il giovane fra Angelo da Testona era leggermente in anticipo sui suoi confratelli. Doveva partecipare alle funzioni del mattutino. Il chiostro non era illuminato. Frate Angelo, in un primo momento, vide solo una grande macchia nera in un angolo del pavimento. Indice testualePrefazione di Massimo CentiniL'assassinio I domenicani La Sacra di San Michele La valle di Susa Susa Biografia dell'autoreFrancesco Cordero di Pamparato è laureato in Giurisprudenza all'Università di Torino. Docente di Storia delle Crociate e di storia di Bisanzio all'Università popolare di Torino. Scrive articoli per varie riviste di carattere storico. Fa conferenze in molti circoli e associazioni. Ha tenuto alcuni corsi tematici di storia al Centro Pannunzio, circolo culturale torinese.Libri pubblicati: I grandi ammiragli Italiani - Torino 1999; Anno 2000 - Collegno 2001; Pirateria e guerra da Corsa nel Mediterraneo - Collegno 2003; Il Conte Verde Amedeo VI di Savoia - Collegno 2004; Bisanzio; Undici secoli di grandezza, intrighi, lotte religiose, guerre e decadenza di un impero - Collegno 2005; Corrado di Monferrato L'italiano che sconfisse Saladino - Torino 2007; Mosè e l'Arca dell'Alleanza - Torino 2009. Informazioni aggiuntivehttp://www.archeomedia.net/lassassinio-dellinquisitore-dove-finisce-la-storia-e-comincia-la-finzione/
Per chi da Chambéry, si recava nei possedimenti cisalpini del Conte di Savoia, se prendeva la strada del Moncenisio, la prima città importante che incontrava era Susa. Era una pacifica cittadina di montagna, sede di uno dei balivi del conte, dove la vita scorreva serena e monotona. Tutti gli abitanti si conoscevano di persona. Erano anche sicuri di conoscersi bene. Tutti erano convinti di vivere in un luogo tranquillo; il commercio e i mercanti di passaggio avevano portato una certa prosperità. Fino a che un giorno accadde qualcosa che la turbò profondamente. Qualcosa che accadde in un luogo sacro.
La chiesa di San Francesco in Susa è uno degli edifici religiosi più antichi della città. Sembra che la costruzione sia iniziata nel 1214, quando San Francesco sarebbe passato, mentre si recava in Francia. Alla costruzione dell'edificio contribuì Beatrice di Ginevra, consorte di Umberto di savoia, cui il santo aveva fatto dono di un pezzo della sua tonaca. Oltre alla chiesa, il complesso consta di un convento con chiostro interno. Era considerato un luogo sereno, abitato da frati, che avevano scelto una tranquilla vita di povertà, rinnegando le ricchezze del mondo. Era sempre stato un luogo di meditazione e di quiete, sino a quel tragico 1365. Il fatto avvenne in una fredda notte di inizio febbraio. Un vento gelido non risparmiava nemmeno il sobrio chiostro della chiesa. La neve cadeva sottile. Quel clima conferiva all'ambiente una luce irreale. Il giovane fra Angelo da Testona era leggermente in anticipo sui suoi confratelli. Doveva partecipare alle funzioni del mattutino. Il chiostro non era illuminato. Frate Angelo, in un primo momento, vide solo una grande macchia nera in un angolo del pavimento. |
Il commento è stato inserito correttamente!
Prima di essere pubblicato, dovrà essere approvato dalla redazione.
Prima di essere pubblicato, dovrà essere approvato dalla redazione.