Una piccola palla di gomma blu
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Gianni è un bambino. Timido, ma vivace. A Gianni piace da matti giocare a pallone. E quando va ad abitare nella grande città, a Torino, il suo sogno si avvera: lo prendono nei ragazzini della Juventus. La vita allora può essere davvero bella...
La prima opera narrativa di Giovanni Venturino narra di un'infanzia e di una giovinezza tra la provincia e la metropoli, sui campi da calcio di periferia e sui prati professionisti delle grandi società. Un racconto sincero, dai primi passi ai primi amori, con un cuore buono spalancato alla vita. Quarta di copertinaMa quella domenica Gianni era in giornata di grazie e si dimenticò ben presto di chi aveva di fronte. Giocò senza fronzoli, limitando i dribbling allo stretto necessario; si mise, sin da subito, al servizio della squadra, distribuendo precisi passaggi e lanci calibrati. Fu un primo tempo quasi perfetto, da autentico protagonista, con tre assist di grande pregio che mandarono in gol Alfredo, due volte, e la seconda punta. Durante l'intervallo, negli spogliatoi, un pò per il fatto che venivano da un periodo di crisi di risultati, i ragazzi proprio non ci credevano: stavano vincendo per tre a zero in casa della squadra prima in classifica, ma la partita non era ancora finita...A bordo campo vi erano numerosi sostenitori locali, mentre i tifosi ospiti, anche per le recenti delusioni, erano presenti in numero esiguo. Ciò complicava le cose, poichè nel secondo tempo fu...un vero assedio. Provenivano da più parti.. Gianni, che a difendere non era mai stato granchè, giocava di supporto all'unico attaccante rimasto. Toccò pochi palloni, ma in modo efficace: sbrogliando, con interventi risoluti, un paio di situazioni critiche nella propria area di rigore e duettando abilmente con Alfredo, in alcune azioni di alleggerimento che consentirono ai compagni della difesa, di tanto in tanto, di poter rifiatare. La partita sembrava non finire mai.. ad un certo punto però, ormai quasi del tutto inaspettato, giunse finalmente triplice fischio di chiusura. Vinsero per tre a uno. Erano felici, l'allenatore, soddisfatto, si congratulò con la squadra per la bella prestazione poi, davanti a tutti, disse: "Bravo "Ventura", finalmente ti sei svegliato...da oggi abbiamo un nuovo giocatore". Biografia dell'autoreGiovanni Venturino, torinese, ha studiato presso la facoltà di Architettura del Politecnico di Torino.In un periodo particolarmente difficile pensò che la scrittura potesse, in qualche modo, in quel frangente, essergli d'aiuto. Fu così che elaborò e scrisse questo racconto.
raffaele cosenza
ha scritto:
![]() Voto:
inserito: 28.12.2016 18:17
sono d'accordo con quanto scritto su La Stampa,la storia del giovane calciatore come metafora di vita ,in questo riuscito esempio di letteratura sportiva
Ma quella domenica Gianni era in giornata di grazie e si dimenticò ben presto di chi aveva di fronte. Giocò senza fronzoli, limitando i dribbling allo stretto necessario; si mise, sin da subito, al servizio della squadra, distribuendo precisi passaggi e lanci calibrati. Fu un primo tempo quasi perfetto, da autentico protagonista, con tre assist di grande pregio che mandarono in gol Alfredo, due volte, e la seconda punta. Durante l'intervallo, negli spogliatoi, un pò per il fatto che venivano da un periodo di crisi di risultati, i ragazzi proprio non ci credevano: stavano vincendo per tre a zero in casa della squadra prima in classifica, ma la partita non era ancora finita...
A bordo campo vi erano numerosi sostenitori locali, mentre i tifosi ospiti, anche per le recenti delusioni, erano presenti in numero esiguo. Ciò complicava le cose, poichè nel secondo tempo fu...un vero assedio. Provenivano da più parti.. Gianni, che a difendere non era mai stato granchè, giocava di supporto all'unico attaccante rimasto. Toccò pochi palloni, ma in modo efficace: sbrogliando, con interventi risoluti, un paio di situazioni critiche nella propria area di rigore e duettando abilmente con Alfredo, in alcune azioni di alleggerimento che consentirono ai compagni della difesa, di tanto in tanto, di poter rifiatare. La partita sembrava non finire mai.. ad un certo punto però, ormai quasi del tutto inaspettato, giunse finalmente triplice fischio di chiusura. Vinsero per tre a uno. Erano felici, l'allenatore, soddisfatto, si congratulò con la squadra per la bella prestazione poi, davanti a tutti, disse: "Bravo "Ventura", finalmente ti sei svegliato...da oggi abbiamo un nuovo giocatore". |
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