Il ritorno. Storia di Anna
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Descrizione Commenti dei lettori |
Questo non è soltanto un racconto sulla ferocia degli uomini. Questo è un romanzo che parla di donne, e di quel coraggio tipicamente femminile che le porta ad andare fino in fondo.. Quando Anna incontra Guglielmo la sua ingenuità viene spazzata via e, per la prima volta, il dolore entra, prepotente, a far parte della sua vita. Per lei non ci saranno più certezze; i suoi punti di riferimento svaniranno, schiacciati dalla realtà che, con i suoi crudeli artigli, cercherà di ghermire ogni cosa.
Il terrore, i lutti e le malvagità riusciranno nel loro intento? Sullo sfondo delle colline del Monferrato, la vicenda di una donna pronta a rinascere. Quarta di copertinaEra stato un lunghissimo sogno. L'odore della neve, che impregnava l'aria, l'aveva reso ancora più reale e la girandola di colori, suoni e voci che aveva squarciato il buio si era improvvisamente fermata: nitida, l'immagine di un paesaggio aveva preso il sopravvento. Anna si ritrovò sulle rive della Versa e doveva essere autunno perchò, nonostante il corso d'acqua non fosse ancora gelato, il freddo era pungente e condensava il respiro, che uscendo dalla bocca formava piccole nuvole di vapore. Alzò la testa verso la villa e si incantò quando vide che i raggi del sole, attraversando un filare di sempreverdi, creavano sulla facciata bianca un complicato gioco di ombre; sembrava che il muro della casa fosse rivestito da una ragnatela color madreperla. Quella mattina, prima che Margherita la mandasse in paese, Anna aveva già steso il bucate e liberato l'enorme camino dalla cenere.La sera precedente la padrona, Rosetta Sartori, aveva deciso di invitare alcune amiche; sperava che una partita a carte, un goccio di anisetta e qualche pettegolezzo potessero risvegliarla dal torpore e dalla noia. Biografia dell'autoreLoredana Mottini è nata a Moncalieri nel 1963. Diplomata in lingue, ha successivamente conseguito un diploma presso la Scuola di Arredamento e Design. Per molti anni ha esercitato la professione di arredatrice presso il suo studio torinese, ma la passione per la letteratura non l'ha mai abbandonata. Oggi esordisce con quest'opera prima, che descrive la fragilità dell'esistenza rivissuta nella vaghezza di un sogno.
Paola
ha scritto:
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inserito: 28.02.2019 18:31
Poesia nella descrizione dei paesaggi, sapiente realismo nella presentazione degli ambienti, tanto che mi sembrava di essere seduta a tavola con i personaggi a gustare un buon piatto di tajarin, narrazione molto scorrevole, trama avvincente e ricca di colpi di scena che ti fa venir voglia di leggere il libro tutto d'un fiato. Complimenti all'autrice! Pernilla
Marco
ha scritto:
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inserito: 05.02.2019 14:49
Un bel libro, scorrevole e ben descritto.
Impossibile non immergersi. Complimenti
Gianluca
ha scritto:
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inserito: 01.02.2019 19:07
scorrevole,mai noioso,perfetta descrizione dell'epoca e finale "toccante"... da consigliare sicuramente
Fab
ha scritto:
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inserito: 19.01.2019 13:54
Libro ben scritto e ben sviluppato, le descrizioni dei personaggi sono ben inserite nel racconto. Ci si immerge immediatamente in quei luoghi e si sente il profumo di quell'epoca. Brava
Stefano
ha scritto:
![]() Voto:
inserito: 15.01.2019 21:28
Il libro mi è piaciuto molto. Uno stile di scrittura gradevole e scorrevole. Proprio brava.
Elisabetta
ha scritto:
![]() Voto:
inserito: 11.01.2019 10:28
Libro molto bello lettura piacevole e complimenti all'autrice
Federica Masera
ha scritto:
![]() Voto:
inserito: 09.01.2019 12:23
fascino dell'ambientazione e trama rendono scorrevole la lettura.La storia è avvincente,ti tiene in sospeso fino alla fine.Buon libro,piacevole lo consiglio vivamente.
Luca
ha scritto:
![]() Voto:
inserito: 08.01.2019 09:29
Già dalle prime pagine leggendolo ho rivissuto quei mondi e quei modi di dire che sentivo dai nonni quand'ero bambino,davvero piacevole sorpresa .
Era stato un lunghissimo sogno. L'odore della neve, che impregnava l'aria, l'aveva reso ancora più reale e la girandola di colori, suoni e voci che aveva squarciato il buio si era improvvisamente fermata: nitida, l'immagine di un paesaggio aveva preso il sopravvento. Anna si ritrovò sulle rive della Versa e doveva essere autunno perchò, nonostante il corso d'acqua non fosse ancora gelato, il freddo era pungente e condensava il respiro, che uscendo dalla bocca formava piccole nuvole di vapore. Alzò la testa verso la villa e si incantò quando vide che i raggi del sole, attraversando un filare di sempreverdi, creavano sulla facciata bianca un complicato gioco di ombre; sembrava che il muro della casa fosse rivestito da una ragnatela color madreperla. Quella mattina, prima che Margherita la mandasse in paese, Anna aveva già steso il bucate e liberato l'enorme camino dalla cenere.
La sera precedente la padrona, Rosetta Sartori, aveva deciso di invitare alcune amiche; sperava che una partita a carte, un goccio di anisetta e qualche pettegolezzo potessero risvegliarla dal torpore e dalla noia. |
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Prima di essere pubblicato, dovrà essere approvato dalla redazione.
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