"Continuare per cominciare"
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Augusto Monti è uno scrittore che sfugge continuamente alla presa. La sua scrittura esce dai canoni, travolge le righe e riesce a fare mescola tanto di un classicismo non convenzionale quanto di una vocazione all'oralità e al plurilinguismo che caratterizzano profondamente ritmo e voce in pagine sempre molto gremite, polifoniche, drammaturgiche, "d'ascolto". E di fatto, almeno I Sansossì dovrebbero garantirgli una presenza viva nel nostro Novecento letterario. Dote non secondaria è per Monti la scrittura epistolare, manifesta sia nelle lettere scritte dal fronte della "Grande Guerra" e dalla quasi immediata prigionia, sia dal carcere cui viene condannato nel 1936 per antifascismo. Abbracciando un'intera vita, "Continuare per cominciare" non può quindi aspirare a un risultato omogeneo, ma certo non manca di vivacità e di colori, specialmente quando riesce a distendersi in più libera narrazione di fatti e di momenti. La maggior parte delle lettere tratta tuttavia di problemi legati alla scuola, alla sua organizzazione, alle sue storture, ai suoi cambiamenti, e anche alla posizione di volta in volta politica in cui collocarsi a contatto con una società in movimento, che nell'età del "secolo breve" richiede agli intellettuali, accanto all'impegno interpretativo, anche una notevole dose di coraggio operativo e di scelte rischiose: la questione meridionale, il giolittismo, il nazionalismo, la prima guerra mondiale, la questione operaia, il Fascismo, il colonialismo, la seconda guerra, la Resistenza, il dopoguerra, la trasformazione del Paese da rurale a industriale. Ne scaturisce un Epistolario che disegna il profilo di un uomo probo, netto, deciso, capace di leggere le novità, ma sempre secondo i termini di una formazione di stampo antico e di piglio alfieriano. Un uomo "di carattere" capace di incrociare - tra Salvemini e Lombardo Radice, tra Croce e Gobetti - tanto i più individuali passaggi - i suoi - quanto le più comuni e cruciali transizioni dell'intero paese.
Biografia dell'autoreAugusto Monti (Monastero Bormida 1881- Roma 1966) si laurea a Torino e inizia la sua attività di insegnante nei ginnasi e nei licei d'Italia: da Giaveno a Bosa, da Chieri a Reggio Calabria, da Sondrio a Brescia, per approdare infine - dietro la scia dell'allievo-maestro Piero Gobetti - al Liceo Massimo d'Azeglio di Torino, a cui restano particolarmente legate sia la sua memoria di docente-maestro di allievi memorabili come Cesare Pavese, Massimo Mila, Giulio Einaudi, Vittorio Foa, Gustavo Boringhieri, Luigi Carluccio, Adolfo Ruata, Renzo Giua, Emanuele Artom, sia la sua (laica) professione di fede antifascista, che nel 1936 gli costa una condanna a cinque anni di carcere comminatagli dal tribunale Speciale. Un'esperienza da cui nascono le Lettere a Luisotta indirizzate alla figlia e pubblicate postume. Interventista democratico, secondo il pensiero soprattutto salveminiano, al tempo della prima guerra mondiale, fra le due guerre Monti dà vita a buona parte della sua saga narrativa, che di passo in passo prende poi nell'edizione Einaudi il titolo definitivo di Sanssossì. Dopodichè la sua vocazione al narrare trova modo di esprimersi più liberamente sia nei due romanzi, Ragazza 1924 e Vietato pentirsi, sia nella sua autobiografia intellettuale e professionale, I miei conti con la scuola. Per non dire di testi più - e pur diversamente - lirico-memoriali come La corona sulle ventitrè e Val d'Armirolo, ultimo amore.Tutte le sue opere sono edite da Araba Fenice.
Eventi collegati a "Continuare per cominciare"
Portici di carta
Portici di carta, il 08.10.2016alle ore 09.00, Torino
Augusto Monti
Biblioteca civica , il 07.10.2016alle ore 17.30, Chieri
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