I.M.I. 03121 Fuga da Berlino
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18 aprile 1945.
Giacomo, internato Militare Italiano numero 03121, fugge in auto con il compagno Rino dal lager di Berlino. Tratto da una storia vera, il racconto di un viaggio avvincente che attraversa un'Europa martoriata dalla guerra mentre si avvicina la caduta del nazismo. "La fuga di Giacomo e Rino, nella limpida ed efficace narrazione di Chiappero, emoziona e commuove. Una fuga per la vita che passa per le ultime ore dell'universo concentrazionario nazista, le violenze dei vincitori sui vinti, l'umanità che non è scomparsa negli stessi tedeschi e nei militari dell'Armata Rossa". Massimo Novelli, Il fatto quotidiano. Quarta di copertinaQuesto romanzo è tratto da una storia vera, quella di mio padre e del suo compagno meccanico. Non è però la trascrizione su dettatura di un racconto, bensì un collage di ricordi frammentati, di battute estemporanee, di imprecazioni che ho colto e raccolto in quarant'anni di convivenza con lui. Giacomo, come credo tutti quelli che hanno vissuto quei terribili periodi, non ha mai voluto ricordare. Anche per questo ho scelto di iniziare questo romanzo solo dopo la sua morte, avvenuta il 27 gennaio 2010 all'età di 93 anni.Biografia dell'autorePaolo Chiappero è nato il 26 marzo a Pinerolo dove vive con la moglie e due figli. Architetto libero professionista dal 1992. Vincitore di alcuni premi e concorsi di architettura. E' al suo primo romanzo.
angela
ha scritto:
![]() Voto:
inserito: 05.06.2016 16:15
sicuramente molto ben esposto anche se triste . A me è piaciuto molto complimenti a Paolo .
Eventi collegati a I.M.I. 03121 Fuga da Berlino
I.M.I. 03121 Fuga da Berlino a Altamura
Club Federiciano, il 04.07.2016alle ore 18.30, Piazza Matteotti, 22 , Altamura
Fuga da Berlino al Salone
Salone Internazionale del libro di Torino, il 14.05.2016alle ore 11.30, Lingotto fiere, Torino
Questo romanzo è tratto da una storia vera, quella di mio padre e del suo compagno meccanico. Non è però la trascrizione su dettatura di un racconto, bensì un collage di ricordi frammentati, di battute estemporanee, di imprecazioni che ho colto e raccolto in quarant'anni di convivenza con lui. Giacomo, come credo tutti quelli che hanno vissuto quei terribili periodi, non ha mai voluto ricordare. Anche per questo ho scelto di iniziare questo romanzo solo dopo la sua morte, avvenuta il 27 gennaio 2010 all'età di 93 anni.
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Prima di essere pubblicato, dovrà essere approvato dalla redazione.
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