Timballo di pere martine
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€ 15,00
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Timballo di pere martine è un libro d'amore e di passioni. D'amore per la terra monregalese, di passioni culinarie attraverso le ricette di grandi ristoratori.
Ed è un omaggio a Vittorio Bertolino, lo "Chef" che ha cucinato per quarant'anni tra le montagne del Piemonte e la Riviera Ligure ed ha insegnato per molti anni all'Istituto Alberghiero G. Giolitti di Mondovì, formando una nuova generazione di cuochi. Un volume ricchissimo di storie, di ricordi, di prodotti di un territorio meraviglioso. Quarta di copertina"Sabato giorno di mercato bisognava alzarsi prima per accendere la stufa per avere pronto il famoso "brod d'unsure".Arrivavano a Mondovì tutti i "cartunè" delle valli che erano moltissimi, portavano al mercato la roba di stagione e in più sempre sacchi di carbone, e trovavano nel retro, lo stallaggio per i loro muli e cavalli grossissimi, tutti prendevano una "scuela d'brod". A mezzogiorno la trippa in minestra servita sempre a scodelle, la trippa si faceva così: tagliata a dadi con un fondo di porri abbondanti, un pò tostati, si aggiungeva la trippa e patate con un poco di conserva giusto per colorire, andava cotta almeno alcune ore. Per la trippa in umido invece sempre fondo di porri e cipolla tostata abbondanti prima di aggiungere la trippa mista, tagliata a listarelle con un poco di conserva solo per colorire, una foglia di alloro e a metà cottura a fuoco moderato, si aggiungevano le fagiolane precedentemente ammollate in acqua tiepida. Terminata la cottura si serviva in ciotole con un pò di formaggio grattugiato e un filo di olio crudo. Si serviva la pasta, tagliatelle e gnocchi se "avanzati" il venerdì".
Eventi collegati a Timballo di pere martine
Timballo di pere martine a Mondovì
Istituto alberghiero "Giolitti" , il 31.03.2015alle ore 18.30, Mondovì
"Sabato giorno di mercato bisognava alzarsi prima per accendere la stufa per avere pronto il famoso "brod d'unsure".
Arrivavano a Mondovì tutti i "cartunè" delle valli che erano moltissimi, portavano al mercato la roba di stagione e in più sempre sacchi di carbone, e trovavano nel retro, lo stallaggio per i loro muli e cavalli grossissimi, tutti prendevano una "scuela d'brod". A mezzogiorno la trippa in minestra servita sempre a scodelle, la trippa si faceva così: tagliata a dadi con un fondo di porri abbondanti, un pò tostati, si aggiungeva la trippa e patate con un poco di conserva giusto per colorire, andava cotta almeno alcune ore. Per la trippa in umido invece sempre fondo di porri e cipolla tostata abbondanti prima di aggiungere la trippa mista, tagliata a listarelle con un poco di conserva solo per colorire, una foglia di alloro e a metà cottura a fuoco moderato, si aggiungevano le fagiolane precedentemente ammollate in acqua tiepida. Terminata la cottura si serviva in ciotole con un pò di formaggio grattugiato e un filo di olio crudo. Si serviva la pasta, tagliatelle e gnocchi se "avanzati" il venerdì". |
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Prima di essere pubblicato, dovrà essere approvato dalla redazione.
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