A certe condizioni
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A certe condizioni è un romanzo a più voci, dove tutti i personaggi raccontano un pezzo della storia. Elena, già protagonista di Certi riguardi e Certe famiglie, prosegue la sua esistenza in un precario equilibrio tra desiderio e lavoro, sogno e realtà. Questa volta la ragione prevarrà sui sentimenti, ma sarà una razionalità piena di amore, verso il suo uomo, verso il mondo.
Nuovamente siamo "dentro" al grande confronto tra Occidente e Islam proprio nei punti più profondi: la famiglia, i figli, l'accettazione di una poligamia "assistita". Un libro coraggioso, tremendamente attuale. Quarta di copertinaPrima di allora, e poi in seguito, infinite persone ho accompagnato nell'ultimo viaggio e me la sono sempre cavata discretamente. Se devo essere sincero, però, nel caso di Elena ho provato un pò di invidia. Sì, invidia! Lei si presentava all'Onnipotente con i meriti acquisiti attraverso una grande sofferenza. Poteva dimostrargli il suo amore, certo imperfetto, ma tanto più grande in quanto conservato a dispetto di mille e mille tentazioni. A me, questo non sarà concesso: noi Angeli non possiamo sperimentare la sofferenza umana; siamo perfetti, sì, e ringraziamo Dio, ma ci dispiace non poter soffrire per Lui.Biografia dell'autoreMariapia Peirano è nata in Alta Val Tanaro nel 1955. Ha studiato e vissuto a Torino, dove fin da giovanissima ha lavorato come collaboratrice di farmacia privata.Nel 1986 si è trasferita nell'Astigiano dove è stata titolare di farmacia rurale per tredici anni. Nel 1999 è tornata a Torino, dove a tutt'oggi è titolare di farmacia privata. Ha pubblicato nel 2012 Certi riguardi (Araba Fenice) e nel 2013 è uscito il romanzo Certe famiglie, sempre per Araba Fenice.
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A certe condizioni a Grugliasco
Salone dell'Associazione Fabbrichetta , il 20.12.2014alle ore 16.30, via C.L.N., Grugliasco
Prima di allora, e poi in seguito, infinite persone ho accompagnato nell'ultimo viaggio e me la sono sempre cavata discretamente. Se devo essere sincero, però, nel caso di Elena ho provato un pò di invidia. Sì, invidia! Lei si presentava all'Onnipotente con i meriti acquisiti attraverso una grande sofferenza. Poteva dimostrargli il suo amore, certo imperfetto, ma tanto più grande in quanto conservato a dispetto di mille e mille tentazioni. A me, questo non sarà concesso: noi Angeli non possiamo sperimentare la sofferenza umana; siamo perfetti, sì, e ringraziamo Dio, ma ci dispiace non poter soffrire per Lui.
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Prima di essere pubblicato, dovrà essere approvato dalla redazione.
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