Il gioco dei suoni e delle immagini
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Il Gioco dei Suoni e delle Immagini è il terzo libro di una Collana, ideata e diretta da Daniela Gariglio, Tracce di benessere ricombinate...(tbr). La "predisposizione caratteriale" di Pier Paolo Strona ad assemblare aspetti vivifici, legati all'arte e alla scienza, rende il suo libro congruo con l'ottica ricombinativa perseguita dalla Collana, nata per seguire l'avvicendarsi energetico da perdite e relativi lutti, all'appropriazione di risorse vitali e creative, latenti nelle profondità inconsce con guadagno di bellezza soddisfazione e distensione.
Sono quasi 200 pagine in cui l’Autore racconta due tra le sue varie vite parallele, quella di musicista e quella di fotografo, soffermandosi su alcuni momenti importanti di riflessione e di scelta che lo hanno guidato e condotto fino ad oggi. Considerare la musica, le arti visive e i rispettivi linguaggi nella loro evoluzione storica e nella loro attualità, come prova a fare nel libro, dà maggior consapevolezza a quello che è oggi il suo modo di intenderle e viverle.
Un processo, se vogliamo, di introspezione, un percorso che l’Autore si augura possa coinvolgere chi legge, consentendogli di cogliere con maggior chiarezza i contenuti e lo spirito del gioco proposto nell’ultimo capitolo. Qui si presentano 20 sue fotografie e 20 corrispondenti composizioni di J.S. Bach, registrate nel CD allegato al libro: musiche e immagini sono associate in base a criteri legati alle rispettive strutture geometriche e ai contenuti emozionali.
Biografia dell'autorePier Paolo Strona ha sentito fin dai primi anni stimoli e interessi per l'arte e la scienza e vi si è dedicato a livello professionale con continuità in tutta la vita come ingegnere ricercatore nel campo dei modelli numerici per l'analisi strutturale, come musicista e come fotografo, integrando in una visione unitaria questi campi solo apparentemente lontani tra di loro, ma in realtà profondamente uniti dai fondamenti matematici e geometrici che stanno alla base dei rispettivi linguaggi.Gli studi musicali iniziati a 5 anni lo hanno portato, allievo a Biella del Maestro Maffiotti, al diploma in pianoforte all'Accademia Filarmonica di Bologna nel 1962, anno in cui si è iscritto al Politecnico di Torino, laureandosi in ingegneria civile nel 1968. La fotografia invece, a partire dal 1956, lo ha sempre accompagnato nelle sue varie attività e interessi, alpinismo, vela viaggi, amore per la natura e vita quotidiana. Pianista e organista, svolge attività concertistica in Italia e all'estero, ha realizzato alcuni CD e si è dedicato a studi musicologici, pubblicandone alcuni. Fotografo, ha pubblicato libri e articoli e presentato ed esposto alcune sue opere in conferenze e mostre in Italia e all'estero, in particolare in Polonia, Spagna e UK. Maggiori informazioni si trovano nel suo sito www://pierpaolo-strona.arty.it, dove si possono ascoltare i CD e conoscere e in parte scaricare le sue pubblicazioni, articoli e libri.
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Prima di essere pubblicato, dovrà essere approvato dalla redazione.
Prima di essere pubblicato, dovrà essere approvato dalla redazione.
l’introduzione della psicoanalista Daniela Gariglio e la postfazione dell’illustratrice Albertina
Bollati. C.E. Araba Fenice.
Partita col pregiudizio di una lettura pedagogica e pedante, ho subito avuto la piacevole
sorpresa di un viaggio brioso e stimolante nelle infinite possibilità di approccio alla realtà,
attraverso la combinazione di varie forme artistiche.
L’introduzione di Daniela Gariglio, che ci ricorda quanto sia importante ricombinare dentro
di noi traumi e tracce di benessere, con cui uscire dal buio della mancanza e ritrovare
l’energia della creatività, ha trovato riscontro nelle varie tappe del racconto di Strona.
La nascita di passioni e di competenze, sottratte alle briglie della sussistenza quotidiana e
quindi ai compromessi del mercato, mi ha fatto condividere la gioia del creare, provare,
proporre in piena libertà, senza l’assillo del guadagno, della competizione e del
successo, senza il dogma di scuole e mode. Che non ha niente a che vedere, però, con
uno spontaneismo naïf, perché le forme di arte di cui si avvale l’autore sono alte, spaziano
nel meglio che la musica, la fotografia, l’ingegneria, la matematica, la letteratura, la
psicanalisi hanno prodotto. A riprova che la libertà di ricombinare è innanzitutto conoscenza,
di noi stessi e del sapere, in un gioco che non si sottrae alle regole, come ogni gioco che si
rispetti, ma è capace anche di crearne di nuove.
L’affascinante effetto naturale, mai montaggio artificioso, di acqua e vetro che le fotografie
accolgono, riflettono, amplificano, piegano, mi ha riportato a quella piazzetta a Boston, in
cui la vecchia cattedrale riflessa dal vetro di un grattacielo - supermercato mi ha dato
l’emozione di un passato incluso in modo quasi spontaneo in un presente accogliente e
protettivo. Un continuum nella storia degli uomini.
Che poi acqua e vetro delle foto di Strona siano soprattutto pozzanghere e vetrine, rende il
tutto molto più intrigante, perché, come ci fa notare Albertina Bollati nella bella postfazione,
capaci di “riflettere il mondo circostante con effetti surreali o metafisici, quadri visionari della
contemporaneità”. Come quel desiderio di andare via, di assentarci dalla nostra complessa
società, amplificato dall’effetto straordinario delle valigie rimbalzate dalle vetrine sui tetti
delle case, nella tavola numero 10 della raccolta.
Meno posso dire dell’apporto della musica di Bach, che pure tanta importanza ha nel gioco
del rimando da suoni ad immagini e viceversa, e nelle associazioni che genera, sia strutturali
che emotive. Non ho competenza delle strutture musicali e non sono una patita di Bach,
faccio fatica a comprenderlo appieno.
Mi riprometto comunque di ascoltare i pezzi scelti dall’autore in contemporanea con
l’abbinamento alle foto, per vedere cosa mi suscitano. Sento che questo libro ha ancora
molto da dirmi.