Alfredo Battaglino
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Il libro curato da Roberto Savoiardo ha dell'incredibile. In primo luogo il protagonista della storia ricostruita attraverso lunghi periodi di ricerca è un sacerdote, un cappellano degli alpini, un uomo temprato capace di portare conforto senza rinnegare il proprio vissuto di combattente. Ma ancora più sorprendente è la cornice dentro la quale l'autore colloca il vissuto di don Alfredo. Una cornice esaustiva di informazioni e conoscenze, alla quale si attinge per collocare nello spazio e nel tempo le cose che accadono. Siamo di fronte ad un concentrato di dati e riferimenti che srotola la grande guerra, il secondo conflitto mondiale, il paese di Vezza, il destino segnato di tante persone, ciascuna meritevole di profondo rispetto. Siamo soprattutto a contatto con un uomo vero, forte, coerente, coraggioso. Un sacerdote che sale ogni giorno in linea per portare conforto, usa le licenze per studiare, è dentro alla 309 Sezione di Sanità, chiamato ad unirsi alla Divisione Julia in Albania.
Quarta di copertinaAlfredo è convinto del suo ruolo ed ha fiducia nei destini imperiali dell'Italia, ma non manca di dolcezza nei confronti di quelli che rapidamente diventano i suoi soldati, generazione forte di montagna e collina. E' stato educato a considerare la guerra allo stesso tempo una condanna, un castigo ed una redenzione dagli errori che hanno allontanato l'umanità dalla Verità rilevata: il conflitto rivela nella sua violenza la sua assoluta assurdità ed attraverso il sacrificio delle persone e delle cose porta gli uomini di buona volontà ad un ordine di vita migliore. Il soldato, il civile ed il bambino che muoiono in guerra o a causa di essa sono umani redentori che soffrono e muoiono allo stesso modo con cui ha sofferto ed è morto Gesù.Biografia dell'autoreRoberto Savoiardo, roerino di Vezza, si divide tra il lavoro di educatore, la vita con Roberta, Eleonora ed Emanuele e la passione per la ricerca storica ed il giornalismo locale. Collabora con il settimanale Gazzetta d'Alba, il bimestrale Il paese, la rivista Langhe. E' tra i fondatori della rivista di storia locale Roero terra ritrovata. Per l'Araba Fenice ha pubblicato anche La 'Merica sui bricchi (2016) sulla storia della peschicoltura nel Roero.
Alfredo è convinto del suo ruolo ed ha fiducia nei destini imperiali dell'Italia, ma non manca di dolcezza nei confronti di quelli che rapidamente diventano i suoi soldati, generazione forte di montagna e collina. E' stato educato a considerare la guerra allo stesso tempo una condanna, un castigo ed una redenzione dagli errori che hanno allontanato l'umanità dalla Verità rilevata: il conflitto rivela nella sua violenza la sua assoluta assurdità ed attraverso il sacrificio delle persone e delle cose porta gli uomini di buona volontà ad un ordine di vita migliore. Il soldato, il civile ed il bambino che muoiono in guerra o a causa di essa sono umani redentori che soffrono e muoiono allo stesso modo con cui ha sofferto ed è morto Gesù.
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Prima di essere pubblicato, dovrà essere approvato dalla redazione.
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