Bombe su Cuneo 1943-1945
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Il titolo del volume compendia perfettamente il contenuto: bombardamenti, aviolanci, formazioni combattenti, spionaggio e controspionaggio, missioni anglo-americane e guerra di Liberazione. Sono le ultime fasi del conflitto spese nella lotta contro l'occupazione nazista. Il libro offre un'ampia panoramica sulle principali problematiche evidenziate dal prolungamento "non previsto" della guerra, non ultima la lotta partigiana.
La vastità del tema fa sì che ogni singolo capitolo potrebbe essere sviluppato in un trattato di molte pagine, per cui da uno scenario articolato e complesso, attenendosi sempre ai dati, l'autore ha sintetizzato singole situazioni senza omettere la storia di protagonisti di spicco sulla scena italiana. Una minoranza in prima linea per liberare il Nord Italia mentre le reti dei servizi segreti inglesi e americani paracadutano uomini, rifornimenti e istruzioni... Quarta di copertinaA poche ore di distanza dall'annuncio di Mussolini dell'entrata in guerra dell'Italia, i primi dieci bombardieri medi Armstrong Whitworth AW38 Whitleys del 10°, 51°, 77° e 102° squadrone - dei trentasei decollati dalle basi nello Yorkshire - scaricarono le loro bombe su Torino e Genova. Poi, nella notte tra il 17 e il 18 giugno, una formazione francese di bombardieri Le.0451 dell'Undicesima divisione dell'Armée de l'Air, partita dall'aeroporto militare di Salon-de-Provence, sganciò in provincia di Cuneo, esattamente nella zona della frazione Mellea di Fossano e in corso Nizza a Cuneo. A Mondovì, in prossimità della stazione ferroviaria, fu bombardato un incrocio stradale; su quattordici bombe lanciate, dieci non esplosero. Questa prima incursione francese sul territorio italiano ebbe l'importante effetto di annullare la direttiva che stabiliva di mantenere una linea difensiva nei confronti della Francia; quindi, fu dato il via ai bombardamenti sulla Francia meridionale.Indice testualePrefazione di Aldo SacchettiIntroduzione Le fonti di informazione Parte Prima. I bombardamenti e le testimonianze Parte seconda Uno sguardo sulle operazioni delle forze alleate. Epilogo Riferimenti bibliografici Indice dei nomi Biografia dell'autoreSergio Costagli, architetto, ha lavorato fino al 1997 presso la Regione Piemonte Settore Difesa assetto idrogeologico specializzandosi in dissesti naturali. Nel 1985 consegue a Trento la qualifica di Esperto Nazionale Servizio Valanghe Italiano, perfezionandosi presso l'Istituto CEMAGREF dell'Università di Grenoble. Ha svolto attività didattica al Centro di Formazione Professionale per le attività di montagna tenendo corsi di previsione e prevenzione delle valanghe. Autore di numerosi articoli di storia locale, ha pubblicato nel 1999 con Gerardo Unia, Ali spezzate, cinquant'anni di incidenti aerei sulle Alpi Occidentali, Ed. L'Arciere. Nel 2004, pubblica Guerra aerea: 1940-1945, bombardamenti a Cuneo a cura dell'Assessorato alla Cultura della Provincia di Cuneo. Con Aldo Sacchetti il volume Guerra nell'ombra: il Servizio X nella Resistenza, ed. Primalpe, 2005. Nel 2012, il volume Ezio Aceto. Diario di un guerrigliero 1943-1944. Ed. Primalpe e, nel 2013, SAR - 7 ne rèpond plus. Nel 2014 ha pubblicato con Araba Fenice Cuneo 1944-1945. Il delitto Galimberti.
A poche ore di distanza dall'annuncio di Mussolini dell'entrata in guerra dell'Italia, i primi dieci bombardieri medi Armstrong Whitworth AW38 Whitleys del 10°, 51°, 77° e 102° squadrone - dei trentasei decollati dalle basi nello Yorkshire - scaricarono le loro bombe su Torino e Genova. Poi, nella notte tra il 17 e il 18 giugno, una formazione francese di bombardieri Le.0451 dell'Undicesima divisione dell'Armée de l'Air, partita dall'aeroporto militare di Salon-de-Provence, sganciò in provincia di Cuneo, esattamente nella zona della frazione Mellea di Fossano e in corso Nizza a Cuneo. A Mondovì, in prossimità della stazione ferroviaria, fu bombardato un incrocio stradale; su quattordici bombe lanciate, dieci non esplosero. Questa prima incursione francese sul territorio italiano ebbe l'importante effetto di annullare la direttiva che stabiliva di mantenere una linea difensiva nei confronti della Francia; quindi, fu dato il via ai bombardamenti sulla Francia meridionale.
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