Non raccogliere gli ananas
![]() |
€ 16,00
EUR
Spedito in 4 giorni
|
Descrizione Commenti dei lettori |
Sono trascorsi quarant'anni da quando la guerra ha allontanato Sébastien da Dogliani, il paese delle Langhe che l'ha visto innamorato, appagato, disilluso. Il paese che ha deciso di lasciarsi alle spalle per sempre. Eppure basta una telefonata inaspettata a rimettere in discussione la sua scelta. per Sébastien è il momento di tornare, ma anche quello del confronto, troppo a lungo rinviato, e della ricerca dolorosa, ostinata, della verità.
Non raccogliere gli ananas è la storia di un passato che non passa, di un senso di colpa impossibile da superare, di un amore grande e di terribili passioni. Un romanzo avvincente, tra il tempo di una volta e le cose di oggi, che l'autrice affronta senza retorica. Quarta di copertina"Quella bomba era un ananas?" ho chiesto con un tono incolore."Sì, un ordigno a frammentazione. Lo chiamavano così per la sua forma ovale, con l'involucro quadrettato. Mi sono chiesto mille volte come fosse finito lì, sull'argine del Rea, e mi sono dato anche un paio di risposte... Vanzetti parlava dell'incidente di mio figlio con una naturalezza fastidiosa, come se stesse chiacchierando delle stagioni che non sono più le stesse o dei prezzi che continuano a salire. Per me François godeva di una duplice sacralità, quella che spetta ai morti e quella che appartiene agli innocenti, e a nessuno avevo mai permesso di discuterne in mia presenza. Biografia dell'autoreValeria Massa è nata a Torino, dove insegna francese da ventisette anni. Nel 2015 ha pubblicato in formato ebook "Il re di un paese piovoso" (IoScrittore/GeMS). Questo è il suo primo romanzo su carta.
giulia gilli
ha scritto:
![]() Voto:
inserito: 12.03.2018 20:57
Questo libro mi ha davvero sorpreso, non solo per i numerosi colpi di scena, ma soprattutto per la capacità di descrivere emozioni e sensazioni senza retorica, in modo molto realistico. È facile immedesimarsi con i personaggi della storia. Molto interessante la descrizione degli aspetti storici e dei luoghi, vicini ma spesso non così conosciuti.
alessandro meriggio
ha scritto:
![]() Voto:
inserito: 31.12.2017 17:25
Un insieme di affetti, storia e giallo amalgamati per lasciare che il lettore possa meditare sull'importanza delle proprie azioni.
Grazie Valeria
taddio marialuisa
ha scritto:
![]() Voto:
inserito: 10.12.2017 15:36
Capisci di aver letto un buon libro quando giri l'ultima pagina e ti senti come se avessi perso un amico (Paul Sweeney). Ho provato esattamente questa sensazione, brava Valeria. Storia avvincente e personaggi descritti con dovizia di particolari, da sembrare quasi reali.
germana robasto
ha scritto:
![]() Voto:
inserito: 26.11.2017 17:09
Una storia bella e coinvolgente, con colpi di scena che si susseguono fino alla fine. Una scrittura scorrevole e moderna.
Un romanzo che chi ama le Langhe dovrebbe assolutamente leggere.
pierpaolo gilli
ha scritto:
![]() Voto:
inserito: 26.11.2017 13:42
Il libro mi ha appassionato e coinvolto. Alla fine di una storia che raggiunge momenti di tensione emotiva, la scrittrice sembra rivelarci come nel nostro mondo la distanza tra il bene ed il male sia davvero minima, ma che anche da una situazione difficile si possa uscire per rivedere la luce! Grande Valeria!!
cristiana vanzetti
ha scritto:
![]() Voto:
inserito: 14.11.2017 20:50
La tenda a celare parzialmente il cucinino, le mani asciugate nel grembiule, le pattine sul palchetto del salotto buono, Cichin che torna dai campi con lo spago che tiene su i pantaloni, il Leon d'oro onnipresente albergo in ogni paese di provincia ... Non è solo una bella storia, scritta bene, ma per me è stato anche un viaggio alla riscoperta delle emozioni della mia infanzia. Brava Valeria.
"Quella bomba era un ananas?" ho chiesto con un tono incolore.
"Sì, un ordigno a frammentazione. Lo chiamavano così per la sua forma ovale, con l'involucro quadrettato. Mi sono chiesto mille volte come fosse finito lì, sull'argine del Rea, e mi sono dato anche un paio di risposte... Vanzetti parlava dell'incidente di mio figlio con una naturalezza fastidiosa, come se stesse chiacchierando delle stagioni che non sono più le stesse o dei prezzi che continuano a salire. Per me François godeva di una duplice sacralità, quella che spetta ai morti e quella che appartiene agli innocenti, e a nessuno avevo mai permesso di discuterne in mia presenza. |
Il commento è stato inserito correttamente!
Prima di essere pubblicato, dovrà essere approvato dalla redazione.
Prima di essere pubblicato, dovrà essere approvato dalla redazione.