Roso Luigi
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Roso Luigi nasce il 24 agosto 1922 a Ponti un paesino del Monferrato in provincia di Alessandria; il papà, Giovanni è messo comunale e la mamma, Teresa, è la portalettere del paese. Frequenta l'Istituto Magistarle al Collegio Salesiano di Alessandria dove conosce a fondo la figura di Don Bosco che resterà, per lui, un punto di riferimento per tutta la vita. L'8 settembre 1943 mentre svolge il servizio militare alla Cittadella di Alessandria è catturato dai tedeschi che lo deportano in Germania, insieme a molti altri commilitoni. Inizia, così, il suo lungo calvario in un campo di prigionia a Neubrandenburg: il diario testimonia questo periodo di sofferenza e lontananza da casa, senza la certezza del domani, in mezzo alla distruzione della guerra..
Il 13 ottobre 1945 finalmente il ritorno in patria! Liberato dai Russi il 29 aprile 1945, egli rientra in Italia con una tradotta militare, ma prima di poter riabbracciare i propri cari, accompagna a destinazione tutti i compagni malati che ha assistito durante la prigionia e consegna l'elenco e le cartelle cliniche dei compagni deceduti al Ministero dell'Assistenza Postbellica, ricevendone i ringraziamenti.
La vita di Luigi Roso continua come maestro elementare prima a Montechiaro d'Acqui, poi a Bistagno ed infine a Ponti, dove resta in servizio fino al 1984.
Nel paese di Ponti il maestre Roso è una persona stimata e benvoluta: fa parte della Pro Loco per organizzare feste ed attività, aiuta il sacerdote durante le celebrazioni domenicali come lettore in chiesa e tiene la contabilità dell'asilo infantile. Molto importante è la famiglia a cui dedica la maggior parte del suo tempo, cercando di comunicare ai due figli, Maria Grazie e Giancesare, i valori sostanziali della vita. Le sue regole sono aiutare gli altri nei momenti di bisogno, saper ascoltare e fare sempre ciò in cui si crede, senza mai tradire se stessi...
Muore, colpito da un infarto, il 31 maggio 1988 ad Asti, a soli 65 anni.