Dalla gabbia al cielo
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Fin da bambino, Remigio passa la sua vita a cercare, continuamente, di stare il più possibile a contatto con gli animali, in ogni modo possibile. Lo fa prima catturandoli, poi comprandoli, poi tenendoli allo zoo, per finire a curarli e liberarli di nuovo. In questo viaggio che dura una vita cambia, matura, subisce metamorfosi e nel frattempo si mimetizza e si adatta proprio come l'animale da cui si sente rappresentato, il camaleonte. In un caleidoscopio di vivide immagini, Remigio ci racconta tutte le sfaccettature di questa passione che è stata il filo conduttore della sua vita, con i suoi alti e bassi, con le vittorie e le sconfitte, con le scoperte e le domande che invece rimarranno aperte per sempre.
Quarta di copertina"Un pò di egoismo di base c'è sempre, comunque, anche in questo lavoro. Forse è stato l'egoismo che mi ha spinto a tenere in vita Minerva. D'Altronde in me, come in tutti gli uomini, esiste il bene e il male. Ho sempre visto l'uomo come un animale, perchè in fondo siamo fatti della stessa materia. A differenza degli altri animali però, la natura ha dato la passibilità all'uomo di evolversi a livello intellettivo e sociale e noi siamo riusciti ad abbandonare gli istinti atavici per migliorarci. O così, almeno, dovrebbe essere. E' qui che stanno il bene e il male, è questa dualità che ci divide dall'animale".Indice testualeLa tordelaLo zoccolo del mulo La lampreda e l'anguilla La ramà la volpe e il bassotto Lo spirito di corpo Il pelo della lepre Cinque lavori, quattro traslochi, due cuccioli Tet Cheru Fenicotteri e Gru Gurka e i caracal La carovana Dallo zoo al Cras La talebana,Celina, Gepu Il ritorno della tordela Biografia dell'autoreRemigio, classe 1937, è l'ex gestore del giardino zoologico di Cuneo. Conoscitore del comportamento animale, esperto nel riconoscimento, nella cura e nella gestione di fauna esotica e autoctona, passa la sua vita a stretto contatto con gli animali fino a diventare il gestore del Centro di Recupero Animali Selvatici di Bernezzo.Elisa Ricci, nata a Cuneo nel 1987, ha pubblicato con Araba Fenice e in collaborazione con Sonia, la sorella illustratrice, la favola per bambini "Tutti no, ma questo sì".
"Un pò di egoismo di base c'è sempre, comunque, anche in questo lavoro. Forse è stato l'egoismo che mi ha spinto a tenere in vita Minerva. D'Altronde in me, come in tutti gli uomini, esiste il bene e il male. Ho sempre visto l'uomo come un animale, perchè in fondo siamo fatti della stessa materia. A differenza degli altri animali però, la natura ha dato la passibilità all'uomo di evolversi a livello intellettivo e sociale e noi siamo riusciti ad abbandonare gli istinti atavici per migliorarci. O così, almeno, dovrebbe essere. E' qui che stanno il bene e il male, è questa dualità che ci divide dall'animale".
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