Descrizione
Monumento archeologico di eccezionale rilevanza, Villa Adriana è anche il luogo dell'architettura intesa come disciplina, topos e testo che continuamente ricorre e permane, incitando nuove scritture; un "fantasma che riappare così di frequente nei pensieri degli architetti", secondo la felice formula di Vincent Scully.Le sue rovine sono, in tal senso, risorse feconde e divengono pretesto, occasione: la loro nuda essenzialità, l'inequivocabile esibizione del necessario trabocca di possibilità e ispira nuove invenzioni, a conferma dell'eterno stratificarsi dell'architettura su se stessa.
Villa Adriana come costruzione di suolo è il tema generale che guida tutte le indagini e i progetti qui raccolti e presentati; progetti che non intendono tanto operare alterazioni alla grande pianta e alla somma dei suoi recinti e delle sue forme, quanto piuttosto precisare e integrare il sistema delle architetture che, impossessandosi del suolo, quei recinti e quelle forme sostengono e hanno reso possibili.
E' la base tufacea della Villa, allora, l'ambito prescelto dai progetti. Nei limiti e nei profili delle balze e dei salti di quota, nei basamenti artificiali, nella sequenza dei muri di contenimento e costruzione, si riconoscono le occasioni per esibire e confermare i principi insediativi di questo monumento, come a proseguire una costruzione interrotta e dare forma a un disegno più ampio.
L'insieme degli interventi previsti e la sequenza dei luoghi riscoperti e riconfigurati immagina un itinerario alternativo ai consueti percorsi di visita e svela i segreti sottesi agli straordinari episodi radunati nella parte centrale della Villa.