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Il cortile di Via Mazzini

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Descrizione

Un romanzo che intreccia vite, segreti e memorie in un cortile di una piccola città piemontese, fra gli anni ’30 e gli anni ’60 del novecento. C’è il vecchio, astioso e malandato Bruzzone, che vive nel risentimento per aver perso in circostanze misteriose, negli ultimi mesi di guerra, l’amore della sua vita, Erminia, una donna bella e “fascistissima”; c’è la signora Capuano, napoletana verace, vedova e madre di un soldato disperso in Russia, che aiuta il nipote a salire al nord con la famiglia; c’è il dottor Trevi, medico di grande umanità, e la moglie Lidia, che rallegra il cortile con la musica.
A far conoscere i suoi abitanti è Fausto, bambino curioso, che vive con i genitori al terzo piano. Lui entra nelle case dei vicini, raccogliendo parole, emozioni, silenzi; lui esce dal cortile per le prime amicizie ed esperienze. Gioie, dolori e tragedie circolano nel microcosmo di via Mazzini, con il loro carico di segreti nascosti. Le piccole storie dei protagonisti si intrecciano con la Storia italiana, ad abbozzare un vivace affresco di provincia e della società torinese. Il fascismo, la guerra, l’occupazione nazista, la liberazione, il boom economico, le migrazioni costituiscono la materia incandescente dentro cui le vite quotidiane e le mentalità si costruiscono e si modificano.
Un racconto di formazione che tocca corde profonde del nostro recente passato.

Appoggiò il corpo pesante sulla ringhiera del ballatoio, curvandosi verso il precipizio del cortile, un imbuto vuoto tra il cielo nuvoloso e l’acciottolato grigio. Guardò più volte verso il basso, si scosse e urlò un nome: «Fausto!».
Il grido gli uscì strozzato. Ripeté la chiamata, le mani alla bocca per megafono: «Fausto!».
Si sentì toccare la gamba sana. Si voltò.
«Ah, sei qui.»
Un bambino minuto gli stava davanti. Lo guardava con occhi ostili.
L’uomo rientrò in casa. Uscì poco dopo con alcune monete e una bottiglia vuota.
«Vai giù da Pinta a prendermi del vino. E stai attento!».
Il bambino si fiondò giù per le scale di pietra. Teneva stretta nella mano destra la bottiglia vuota. Al primo piano, la vecchia signora Andreis sbuffava sul pianerottolo, in attesa di affrontare le rampe del secondo piano. Con una mano stringeva il mancorrente, con l’altra teneva la borsa della spesa. Accanto a lei, un piccolo cane dal pelo fulvo alzò la coda e abbaiò al bambino.
«Stai zitto!» gridò la vecchia al cane, toccandolo con la borsa, poi prese fiato e si rivolse a Fausto: «Vai piano, ti farai male prima o poi.»
Fausto era già nell’androne. Uscì dal grande portone di legno e svoltò a sinistra. La vineria era lì, a pochi passi.

Beppe Magliano

Beppe Magliano (Savigliano, 1948), laureato in Filosofia, ha lavorato per 37 anni come docente negli Istituti Superiori di Torino. Si è occupato di ricerca storica. Attualmente vive in campagna dove coltiva la terra e la lettura. Nel 2015 ha pubblicato con Araba Fenice il romanzo La slitta di Mozart.
28 nov 2025
28 novembre 2025 alle ore 10.00
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Il cortile di Via Mazzini
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