Hanno rapito la Consolata
Giallo semiserio su un fatto surreale
- Libro
Descrizione
E' il gran giorno. La Madonna della Consolata ogni 20 giugno viene portata in processione per le vie di Torino. Ma questa volta c'è una piccola variazione nell'ormai secolare programma: la statua è scomparsa. Sotto gli occhi di tutti, custodi ed abitanti, qualcuno, forse, ha rapito la Consolata.Inizia così il nuovo romanzo della Occleppo, autrice del fortunato A Torino non ci sono scorciatoie.
Un atipico giallo che ha del miracoloso. Un romanzo grottesco, ma mai irriverente.
L'autrice piemontese, che abita proprio a due passi dal Santuario della Consolata, ci trascina in una storia allucinante, divertente, seria e semiseria allo stesso tempo. Per riflettere, per divertirci. Accompagnano il testo le illustrazioni di Marina Grattapaglia.
Autore
Editore
Araba Fenice
Formato
Libro
Pubblicazione
06/2020
ISBN
9788866176688
Elena Maria Occleppo è nata a Ivrea nel 1967, vive a Torino dal 1996.
Laureata in Architettura presso il Politecnico di Torino, è architetta urbanista con una grande passione per la città e i contesti sociali che la caratterizzano.
Lavora al CSI Piemonte, consorzio dei sistemi informativi degli enti pubblici piemontesi, nel settore territoriale cartografico.
Ha scritto poesie e racconti brevi.
Nel febbraio 2016 la sua prima pubblicazione :" L'attimo Infinito, diario di una malattia", pubblicato da Talos Edizioni.
A maggio 2018 ha pubblicato, con Araba Fenice, il romanzo "A Torino non ci sono scorciatoie".
Laureata in Architettura presso il Politecnico di Torino, è architetta urbanista con una grande passione per la città e i contesti sociali che la caratterizzano.
Lavora al CSI Piemonte, consorzio dei sistemi informativi degli enti pubblici piemontesi, nel settore territoriale cartografico.
Ha scritto poesie e racconti brevi.
Nel febbraio 2016 la sua prima pubblicazione :" L'attimo Infinito, diario di una malattia", pubblicato da Talos Edizioni.
A maggio 2018 ha pubblicato, con Araba Fenice, il romanzo "A Torino non ci sono scorciatoie".
Quarta di copertina
Giovanni si dirige alla finestra che dà sulla piazza, preoccupato ma non troppo. Appena buttato un occhio all'esterno, sbianca portandosi le mani al viso, in un gesto drammatico che non semba appartenergli, accompagnato da un sospiro di puro terrore e da un'esclamazione accettabile per un pelo: "Oddio benedetto!".
Improvvisamente tutti tacciono e lo guardano.
"Giovanni! Cosa è successo? Dicci, Giovanni... Giovanni!".
Ma lui, prima di riuscire a proferir parola, sviene dritto secco.
"Oh mamma mia, che giornata oggi! Eppure è un giorno di festa, è la festa della Consolata!".
Gino e Maurizio accorrono, sollevano malamente Giovanni, un pò lo trascinano, fino a deporlo al fianco di Lilli, ancora sdraiata per precauzione.
"Meno male che il vostro divano è così largo, se no dovevamo pure correre da una stanza all'altra per monitorarli tuti e due".
"Ci piace stare comodi".
"Sì, l'abbiamo comprato in saldo qualche anno fa. Costato anche pochissimo. Un vero colpo di fortuna".
"Ah".
E mentre i due piano piano, tra gambe all'aria e rimedi casalinghi, si risvegliano e si rialzano, Maurizio dà un'occhiata svogliata alla piazza e capisce perchè Giovanni è svenuto: sotto la tensostruttura la Consolata non c'è più. L'hanno portata via. O forse se n'è andata.
Improvvisamente tutti tacciono e lo guardano.
"Giovanni! Cosa è successo? Dicci, Giovanni... Giovanni!".
Ma lui, prima di riuscire a proferir parola, sviene dritto secco.
"Oh mamma mia, che giornata oggi! Eppure è un giorno di festa, è la festa della Consolata!".
Gino e Maurizio accorrono, sollevano malamente Giovanni, un pò lo trascinano, fino a deporlo al fianco di Lilli, ancora sdraiata per precauzione.
"Meno male che il vostro divano è così largo, se no dovevamo pure correre da una stanza all'altra per monitorarli tuti e due".
"Ci piace stare comodi".
"Sì, l'abbiamo comprato in saldo qualche anno fa. Costato anche pochissimo. Un vero colpo di fortuna".
"Ah".
E mentre i due piano piano, tra gambe all'aria e rimedi casalinghi, si risvegliano e si rialzano, Maurizio dà un'occhiata svogliata alla piazza e capisce perchè Giovanni è svenuto: sotto la tensostruttura la Consolata non c'è più. L'hanno portata via. O forse se n'è andata.
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Prima di essere pubblicato, dovrà essere approvato dalla redazione.
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