Descrizione
Una memoria della Val Tanaro, tra emozione e storia, dove si mescola la giovinezza del ricordo con la realtà del presente. Luisa ritorna nei luoghi dell'infanzia dopo cinquant'anni di assenza e rivive l'intera vita di un piccolo borgo tra Piemonte e Liguria, dove il tempo non si è fermato. La guerra, la pace, il lavoro, il gioco, la scuola, l'amore e la morte: tutte le vicende di un paese diventano lo specchio dell'umanità, in un narrare vivace, ricco di allegria e amarezza. Un libro che non fa sconti a nessuno.
"L'orgasmo della fuga e lo spavento per l'incessante strepito dei cannoni non ci hanno impedito di filare come lepri, nonostante il carico. In Stella abbiamo avuto subito compagnia. Quasi tutte donne e bambini. Gli uomini giovani erano scappati per primi verso Viola. Gli anziani, per lo più, erano rimasti presso le case. Perché in quei momenti, non si temevano soltanto le razzie dei tedeschi. Noi siamo andati a nascondere la nostra roba nel seccatoio di Ruvistu e a sistemare i conigli dietro un tramezzo nella sua stalla. Poi il nonno ha voluto tornare giù a tutti i costi. «Io sono vecchio. Cosa volete che mi facciano i tedeschi? Se capita, secondo come vedo, metto ancora in salvo qualcosa. È meglio se di notte faccio la guardai alla casa, e alle galline»"