Il tuo browser non supporta JavaScript!
Vai al contenuto della pagina

Vestivamo alla poveraccia

Maria Tarditi racconta

Descrizione

Vestivamo alla poveraccia è un libro-intervista, una fedele trascrizione di alcune conversazioni che Alessandro Dutto tenne con Maria Tarditi nel 2009, nella casa di Pievetta. Ne viene fuori la Tarditi più vera, sincera, uguale a quel che leggiamo nei suoi romanzi, nelle sue storie. Una scrittrice che fu maestra, come disse Gianni Martini, suo scopritore, e che rimane, anche oggi alle soglie degli ottantacinque anni, una grande donna dei nostri tempi, un esempio morale, oltrechè una straordinaria narratrice. A San Martino non ci sono nata. Avevamo i poderi. Nessuno ci è nato là. La terra era al Bricco di San Martino. C'era la vigna, un ciabot. E in mezzo ci coltivavamo la meliga, il grano, tra i filari larghi. E nei campi più ampi un anno mettevamo la meliga un anno il grano. Terrazzato, ci stavano due vitelli. E facevamo un pò di vino. Vigne ben tenute, i miei le tenevano bene. Il vino lo regalavamo, e poi lo beveva mio padre. E noi piccoline dopo la poppata ci davano il bavaglino inzuppato di dolcetto.

Biografia dell'autore


Maria Tarditi

Maria Tarditi è nata a Monesiglio (cn), il 25 agosto 1928. Ha insegnato nella Scuola Elementare, ininterrottamente, dal 1946 al 1989. Dal 1949 risiede a Pievetta, frazione di Priola (CN), dove è stata maestra per trentotto anni, di oltre duecento scolari. Ha pubblicato: “Pecore matte”, “Minnie”, “L’ultimo della fila”, “Cara scuola”, “Un paese nel cuore”, “La Venturina”, “Favole nere di bisnonna Pina”, "La vita non è uno scherzo", "Aspettando Catlina" e "Storie di masche", "la maestra cattiva", "Testaviroira", "L'odore del diavolo", "Un'infanzia felice", "vestivamo alla poveraccia" e "Marì va al cinema".


Questo sito è protetto da reCAPTCHA e si applicano le Norme sulla Privacy e i Termini di Servizio di Google.
Vestivamo alla poveraccia
12,00
 
Photo gallery principale