Descrizione
“Baìo” è una ricchissima antologia di fotografie che narrano la Baìo di Sampeyre (e non solo: una parte del libro è dedicata alle altre “Baìo” delle valli: Castelmagno, Castellar, Fenestrelle). Inoltre molti testi accompagnano le immagini, raccontando le vicende della Baìo, nella storia (come nacque, come si è evoluta, cosa racconta), e ne illustrano i personaggi principali, dal Tesoriere ai Sapeur, dall’Arlechìn alla Vieio, dagli Espus ai Cavalìe.
Nelle giornate della Baìo tutti si sentono partecipi di un avvenimento che rinsalda in modo forte e forse unico lo spirito di appartenenza alla propria terra.
Il momento turistico, motivo dei carnevali che si tengono nel medesim periodo, è secondario. Nell'incontro dei quattro cortei delle Baìo di Villa, Calchesio, Sampeyre e Rore c'è un pathos reale. Non è un incontro fra persone che spesso si frequentano tutto l'anno. Quando gli Abbà incrociano le spade nel saluto, non si finge ma si rivive un momento. Non ha importanza che la cacciata dei Saraceni sia realmente accaduta: questa non è una rievocazione, ma un'affermazione della propria identità, che la comunità rinnova ogni cinque anni. Letta in questa maniera, anche l'assenza delle donne nei cortei ha un significato. La parte visibile, maschile, è possibile perché esiste una parte femminile, invisibile, che fa da contraltare.
E' la parte che mantiene il ricordo, lo tramanda, lo organizza e ogni cinque anni lo concretizza nella simbologia dei costumi