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I congiurati di Napoleone

Storie di patrioti e di giacobini

Descrizione

Come scrive Giulio Massobrio nella prefazione, in "questo libro straordinario" Novelli compie "un'operazione di grande valore storiografico, insieme attenta alle vite quotidiane e ai grandi motori della Storia". S'affollano tra il 1789 e il 1815, l'anno della battaglia di Waterloo, giacobini e realisti, corsari e nobildonne, impostori ed eroi. A dare il titolo è la narrazione del tentativo di alcuni patrioti nel 1814 d'incoronare Napoleone, esiliato all'Elba, a imperatore d'Italia. La cospirazione ovviamente fallì, ma da quei fatti, da quei tempi, come scrisse Carlo Pisacane "ha principio la storia de' moderni italiani".

Massimo Novelli è nato a Torino nel 1955. Scrittore, giornalista del quotidiano "la Repubblica", è autore, tra gli altri libri, di L'uomo di Bordighera. Indagine su Guido Seborga (Spoon River, 2003), Corbari, Iris e gli altri. Un racconto della Resistenza (Spoon River, 2003), La furibonda anarchia (ArabaFenice, 2007), La cambiale dei dei Mille e altre storie del Risorgimento (Interlinea, 2011), La grande armata dei dispersi e visionari. Vita dello scrittore Stefano Terra (Ediesse, 2013) e Gli avvelenatori del duca di Savoia. Cronache scellerate del 1600 (Araba Fenice, 2013).
20 feb 2016
Sala Conte Verde, Rivoli
20 febbraio 2016 alle ore 17.30
29 ott 2015
Centro Studi Piemontesi , Torino , via Ottavio Revel 15
29 ottobre 2015 alle ore 18.00
28 ott 2015
Museo del Risorgimento , Milano, via Borgonuovo
28 ottobre 2015 alle ore 17.00
15 lug 2015
Bocciofila Crimea, Torino, Corso Moncalieri 74
15 luglio 2015 alle ore 18.00

Quarta di copertina

Sbarcato a Genova il 9 maggio del 1814 dal veliero inglese "Boyne", che lo aveva accolto a Cagliari, il re Vittorio Emanuele I di Savoia entrò a Torino il giorno 20 di quel mese. Francesco Cognasso scrive nella sua storia della città che dopo aver fatto tappa a Moncalieri, scese di vettura all'altezza del Valentino e salì a cavallo. Da una guardia urbana si fece dare il cinturone della sciabola e lo mise al collo". Al ponte nuovo il corpo decurionale, ricostituitosi dopo l'elliminazione della municipalità, gli offrì le chiavi della città. Mai in Torino fu veduta festa più commovente. Percorsa la contrada di Po, dove erano schierati i reparti austriaci, il sovrano si diresse a Palazzo Reale. Alla gioia di nobili, borghesi, popolani, campagnoli, uniti in un solo pensiero, non si associarono tutti. Nello stesso 20 di maggio, a Torino, alcuni uomini, che avevano trascorso senza dormire la notte precedente, non solo non esultavano per il ritorno di Vittorio Emanuele, ma stavano cospirando per farlo cadere dal trono appena riconquistato. Mentre la città era in festa, il 19 maggio 1814, un giovedì, a mezzanotte quattordici persone si riunivano segretamente e firmavano un indirizzo a Napoleone Bonaparte perchè abbandonasse l'esilio dell'Elba, chiamasse a raccolta tutti i suoi fedeli sparsi per la penisola ed assumesse la corona d'Italia, ricreando l'impero romano.

Indice testuale

Prefazione di Giulio Massobrio
IL FAMOSO JOSEPH CHALIER
PER QUANTO PORTA LA FAMA
IL VERO AMICO DEL POPOLO
L'AMMIRAGLIO DEI CORSARI DEL RE DI SARDEGNA
E' GIUNTA L'ORA DESTINATA AL FUROR 
IL MIO RE INFELICISSIMO
MEMORIA DI UNA CROCIATA
L'AVVENTURA DEL VAGABONDO CHE DIVENTO' PRINCIPE 
AMATORE DELL'ITALIA MEN VISSI
AMATORE DELL'ITALIA MEN MUOJO
LA RIDOTTA DI CLEOPATRA 
TEATRANTI
I CONGIURATI DI NAPOLEONE
NEI TEMPI VERAMENTE FUNESTI DEL CESSATO GOVERNO
VITA E AVVENTURE DEL CITTADINO PIGNATELLI DI CERCHIARA
UOMINI DI MARENGO
UN TOZZO DI PANE
Bibliografia e note
Ringraziamenti
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I congiurati di Napoleone
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