Descrizione
Diario emotivo - Solitudini e cura delle relazioni è il secondo libro di una Collana, ideata e diretta da Daniela Gariglio, Tracce di benessere ricombinate...(tbf). Una raccolta di semplici storie, ascoltate e vissute all'interno e/o al di fuori delle istituzioni sociali, sanitarie e terapeutiche.
La vita vera è troppo spesso più incredibile di un romanzo, e per vita vera intendo quella che i mariti difficilmente raccontano alle mogli, quella che quasi mai le mogli raccontano ai mariti, quella che troppe volte gli esseri umani negano persino a se stessi, tenendola ben rinchiusa nei sotterranei bui del proprio inconscio.
Poi un giorno il ricordo riemerge, doloroso, straziante eppure risanatore.
Raccontare equivale a liberarsi, a dare un senso alla propria storia, a voltare la pagina di un libro rimasto aperto su quell'episodio, su quella notte, in quel giardino; rimasto aperto su quella frase che ci siamo ripetuti per troppi anni e che ora è tempo di lasciare andare, è tempo di abbandonare per poter continuare a vivere, per poter continuare a narrare.
E così impariamo a prendere coscienza e, nel migliore dei casi a cambiare vita, impariamo a cambiare sogni e ogni giorno, come ogni sera, ci proponiamo di modificare ciò che sembrava destinato a ripetersi all'infinito. Attivare le proprie risorse vitali al fine di un cambiamento risanatore è ciò che ogni lavoro terapeutico mostra e propone, quale necessità non più procrastinabile.
La vita vera è troppo spesso più incredibile di un romanzo, e per vita vera intendo quella che i mariti difficilmente raccontano alle mogli, quella che quasi mai le mogli raccontano ai mariti, quella che troppe volte gli esseri umani negano persino a se stessi, tenendola ben rinchiusa nei sotterranei bui del proprio inconscio.
Poi un giorno il ricordo riemerge, doloroso, straziante eppure risanatore.
Raccontare equivale a liberarsi, a dare un senso alla propria storia, a voltare la pagina di un libro rimasto aperto su quell'episodio, su quella notte, in quel giardino; rimasto aperto su quella frase che ci siamo ripetuti per troppi anni e che ora è tempo di lasciare andare, è tempo di abbandonare per poter continuare a vivere, per poter continuare a narrare.
E così impariamo a prendere coscienza e, nel migliore dei casi a cambiare vita, impariamo a cambiare sogni e ogni giorno, come ogni sera, ci proponiamo di modificare ciò che sembrava destinato a ripetersi all'infinito. Attivare le proprie risorse vitali al fine di un cambiamento risanatore è ciò che ogni lavoro terapeutico mostra e propone, quale necessità non più procrastinabile.