Descrizione
"Non avevo paura, le mie armi erano la bicicletta per portare ordini e per tenere i collegamenti e gli scarponcini perchè mettevo i bigliettini dentro, sotto la suola. Quelle erano le mie armi, delle scarpe e una bici. Economico no?
Alla fine da Ceva a Torino sono 100 chilometri, io li facevo avanti e indietro in due giorni. A ripensarci ho fatto più strada io di Bartali! Proprio di più!".
Alla fine da Ceva a Torino sono 100 chilometri, io li facevo avanti e indietro in due giorni. A ripensarci ho fatto più strada io di Bartali! Proprio di più!".
Editore
Araba Fenice
Formato
Libro
Pubblicazione
12/2016
ISBN
9788866173984
Argomento
Giovanna Zanirato insegnante di scuola dell'infanzia molto apprezzata per la didattica innovativa che coinvolge genitori e nonni nel percorso di apprendimento dei suoi alunni, ha debuttato nel pavesiano mestiere di scrivere collaborando al volume "Le passione basse non portano in Paradiso" di Donato Bosca. Per l'Araba Fenice ha pubblicato il volume "A mani giunte" sulla religiosità popolare tra Langhe e Roero. Vincitrice di premi a livello nazionale ha partecipato alla stesura nel corso del 2016 della pubblicazione dal titolo "A mani giunte" sulla religiosità popolare tra Langhe e Roero. Vincitrice di premi a livello nazionale ha partecipato alla stesura nel corso del 2016 della pubblicazione dal titolo "Per tutti i gusti" dedicata alle ricette dei bambini, delle mamme, delle nonne e dei grandi chef. Trasferisce anche la sua passione personale per l'arte nella scuola, dove ogni anno, cura la pubblicazione di cataloghi con le esperienze artistiche dei bambini, sempre con uno sguardo rivolto al territorio in cui viviamo.
Donato Bosca nato a San Donato di Mango nel 1951 con i suoi libri ha camminato dietro alle masche, agli emigranti, ai peccatori, ai soldati in guerra, alle maestre "cattive" ai civili uccisi per la sola colpa di trovarsi nel posto sbagliato e nel momento più sfavorevole. Ricercatore scalzo come ama presentarsi ha anticipato da precursore i temi del paesaggio, le case di pietra e i mestieri scomparsi. Dal 2009 è direttore responsabile della rivista "Langhe", edita dall'Araba Fenice con cadenza semestrale.
Donato Bosca nato a San Donato di Mango nel 1951 con i suoi libri ha camminato dietro alle masche, agli emigranti, ai peccatori, ai soldati in guerra, alle maestre "cattive" ai civili uccisi per la sola colpa di trovarsi nel posto sbagliato e nel momento più sfavorevole. Ricercatore scalzo come ama presentarsi ha anticipato da precursore i temi del paesaggio, le case di pietra e i mestieri scomparsi. Dal 2009 è direttore responsabile della rivista "Langhe", edita dall'Araba Fenice con cadenza semestrale.
3 mar 2017
castello di Cisterna d'Asti , Cisterna d'Asti, piazza Hope, 1
03 marzo 2017 alle ore 21.00
Quarta di copertina
Il coraggio è il primo ingrediente della poliedrica umanità di Meghi. Sostenuta da questa sua straordinaria forza d'animo ha saputo affrontare ogni tipo di avversità, a muso duro anche di fronte ai fascisti che la volevano fucilare. La seconda dote che ne fa un personaggio amato da un'infinità di persone è la semplicità, la serenità con la quale sa entrare in ambienti che solitamente mettono a disagio, addomesticando con la forza del suo sorriso anche chi per carattere è scontroso e poco socievole. Terza qualità, ma non ultima, la cordialità. Meghi ha il privilegio di dire quello che pensa, in maniera diretta, franca, decisa, così da suscitare simpatia e stare volentieri in allegria con giovani e adulti.
Queste qualità sono molto apprezzate dagli studenti che hanno avuto la fortuna di incontrarla e di discutere con lei piacevolmente ogni sorta di argomento. Gli studenti sono i primi a non credere che l'età di Meghi sia quella che risulta dai documenti ufficiali. Per molti di loro Meghi è poco più di una coetanea, una persona viva e simpatica che ha un modo scanzonato e spontaneo di confrontarsi con gli altri. Il racconto della sua vita intensa e pericolosa ci aiuterà a conoscerla meglio ed a invidiarle l'energia che le ha consentito di non cedere ai dolori e ai lutti che hanno caratterizzato la sua esistenza generosa, rialzandosi con volontà ferma ogni volta che il dolore l'ha messa a dura prova
Queste qualità sono molto apprezzate dagli studenti che hanno avuto la fortuna di incontrarla e di discutere con lei piacevolmente ogni sorta di argomento. Gli studenti sono i primi a non credere che l'età di Meghi sia quella che risulta dai documenti ufficiali. Per molti di loro Meghi è poco più di una coetanea, una persona viva e simpatica che ha un modo scanzonato e spontaneo di confrontarsi con gli altri. Il racconto della sua vita intensa e pericolosa ci aiuterà a conoscerla meglio ed a invidiarle l'energia che le ha consentito di non cedere ai dolori e ai lutti che hanno caratterizzato la sua esistenza generosa, rialzandosi con volontà ferma ogni volta che il dolore l'ha messa a dura prova
Indice testuale
Martina Ravasio intervista nonna Margherita
Le radici della vita
A Civitavecchia per amore
Una vita fatta di incontri
Storie parallele
Parole in libertà
Una postfazione
Le radici della vita
A Civitavecchia per amore
Una vita fatta di incontri
Storie parallele
Parole in libertà
Una postfazione
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Prima di essere pubblicato, dovrà essere approvato dalla redazione.
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