Il tuo browser non supporta JavaScript!
Vai al contenuto della pagina

Aspettando Catlina

Sottotitolo non presente

Descrizione

Un incidente. Un banale incidente e una vecchia signora si rompe il polso. Ma la vecchia signora è una maestra, una scrittrice, e l'esperienza della malattia, dell'ospedale, diventa il pretesto per una storia. La sua storia. Passano così i giorni delle visite, dei ricoveri, e gli incontri di oggi sono una scusa per tornare indietro, alla giovinezza, ai tempi ín cui Catlina era solo un'idea degli altri. "Aspettando Catlina" è un libro sulla vecchiaia, sulla malattia, sull'attesa dell'inevitabile, ma anche un bellissimo esercizio di nostalgia individuale, che pagina dopo pagina diviene memoria collettiva, dove i rimpianti rincorrono i rimorsi, tra le amarezze e le gioie di tutta un'esistenza, fatta di famiglia, insegnamento, scrittura.

Partito al galoppo suo marito, a Rosina si sono rotte le acque, e ha dovuto fermarsi davanti al Cimitero. Lì, a ridosso del muro di cinta, sulla ruvida "erba barca" che cresce sul ciglio delle strade, è venuto al mondo il bambino: bello, che non gli mancava niente. Rosina, per prudenza, dopo il settimo mese di gestazione, portava sempre con sé nella tasca del grembiale un gomitolino di filo dí canapa e un paio di forbici. Così ha potuto legare il cordone ombelicale ben stretto sul pancino del neonato che, vivo e vegeto strillava come un maialino. Poi, secondo le regole, ha fatto un secondo nodo sul cordone, a un palmo di distanza dal primo, ha tagliato il budello a metà tra una legatura e l'altra, ha nascosto bene sotto un cespuglio i residui del parto, si è raccolta il bambino nel grembiule, gli ha fatto il segno della croce in fronte e, passin passetto, si è inerpicata su per l'erta fino a casa sua. Ci ha trovato l'acqua bollita e già intiepidita. Ha mandato suo marito a rinfrancarsi all'osteria. Poi ha lavato, asciugato, infarinato di Borotalco il piccino, lo ha vestito di roba nuova, e fasciato fino al collo perché crescesse bello dritto. Dopo si è lavata e cambiata lei. Infine, intanto che la sua primogenita badava al fratellino dandogli da succhiare uno straccetto imbevuto di acqua zuccherata, (si usava questo surrogato in attesa che alla mamma montasse il latte), ha sventrato e pulito la gallina e l'ha messa in pentola per il suo brodo. E poi ha cominciato a preparare la minestra per la sua "truppa".

Biografia dell'autore


Maria Tarditi

Maria Tarditi è nata a Monesiglio (cn), il 25 agosto 1928. Ha insegnato nella Scuola Elementare, ininterrottamente, dal 1946 al 1989. Dal 1949 risiede a Pievetta, frazione di Priola (CN), dove è stata maestra per trentotto anni, di oltre duecento scolari. Ha pubblicato: “Pecore matte”, “Minnie”, “L’ultimo della fila”, “Cara scuola”, “Un paese nel cuore”, “La Venturina”, “Favole nere di bisnonna Pina”, "La vita non è uno scherzo", "Aspettando Catlina" e "Storie di masche", "la maestra cattiva", "Testaviroira", "L'odore del diavolo", "Un'infanzia felice", "vestivamo alla poveraccia" e "Marì va al cinema".


Questo sito è protetto da reCAPTCHA e si applicano le Norme sulla Privacy e i Termini di Servizio di Google.
Aspettando Catlina
18,00
 
Photo gallery principale