Descrizione
Una raccolta di immagini fotografiche intervallate da testi miei o di cari amici, che hanno scelto di essere presenti con i loro scritti.
Decine di volte ho riguardato le innumerevoli pellicole e gli archivi digitali, con l'intento che le fotografie scelte rappresentassero, pur nella necessaria esiguità, soprattutto l'evoluzione del mio pensiero e, di conseguenza, del mio operato.
La scelta ha avuto come filo conduttore l'emozione, quella di quando le ho scattate e quella che, anche a distanza di tempo, continuano a provocarmi quando le riguardo stampate o sul monitor del computer. Non tutte hanno un legame con progetti ben definiti; la quasi totalità è il risultato di scatti realizzati in analogico, cogliendo l'attimo di bressoniana memoria.
Le immagini digitali invece fanno parte di un periodo nuovo, molto diverso, e hanno la caratteristica di essere state pensate per molteplici progetti fotografici. Nascono dal desiderio di indagare il territorio di Confine con l'Arte, con la sperimentazione su materiali, colori e moderne tecniche di stampa.
Negli scritti di Cesare Botto, Gabriele Chiesa, Enrico Perotto si parla di Arte, di Fotografia e anche un pò di me, con la capacità espressiva e con la giusta sfaccettatura che i rapporti di stima e di amicizia che si sono creati tra di noi hanno loro suggerito.
Ho anche ripreso i due brevi testi che mia moglie, Irene Botto, realizzò come presentazioni per mostre personali nel 2009.
Si legge inoltre un inedito scritto di Giorgio Serazzi che fu un grande fotografo amatoriale cuneese e che mi gratificò dei suoi insegnamenti e della sua stima.
Ho pensato più volte al rischio, di apparire presuntuoso nel presentare un libro contenente un intento istruttivo, ma ho pensato anche che valesse la pena correrlo. Spero sia di gradevole lettura per tutti, ma è rivolto soprattutto a chi ama la Fotografia vera e ai miei tantissimi allievi.
Dalla prefazione di Ober Bondi
Decine di volte ho riguardato le innumerevoli pellicole e gli archivi digitali, con l'intento che le fotografie scelte rappresentassero, pur nella necessaria esiguità, soprattutto l'evoluzione del mio pensiero e, di conseguenza, del mio operato.
La scelta ha avuto come filo conduttore l'emozione, quella di quando le ho scattate e quella che, anche a distanza di tempo, continuano a provocarmi quando le riguardo stampate o sul monitor del computer. Non tutte hanno un legame con progetti ben definiti; la quasi totalità è il risultato di scatti realizzati in analogico, cogliendo l'attimo di bressoniana memoria.
Le immagini digitali invece fanno parte di un periodo nuovo, molto diverso, e hanno la caratteristica di essere state pensate per molteplici progetti fotografici. Nascono dal desiderio di indagare il territorio di Confine con l'Arte, con la sperimentazione su materiali, colori e moderne tecniche di stampa.
Negli scritti di Cesare Botto, Gabriele Chiesa, Enrico Perotto si parla di Arte, di Fotografia e anche un pò di me, con la capacità espressiva e con la giusta sfaccettatura che i rapporti di stima e di amicizia che si sono creati tra di noi hanno loro suggerito.
Ho anche ripreso i due brevi testi che mia moglie, Irene Botto, realizzò come presentazioni per mostre personali nel 2009.
Si legge inoltre un inedito scritto di Giorgio Serazzi che fu un grande fotografo amatoriale cuneese e che mi gratificò dei suoi insegnamenti e della sua stima.
Ho pensato più volte al rischio, di apparire presuntuoso nel presentare un libro contenente un intento istruttivo, ma ho pensato anche che valesse la pena correrlo. Spero sia di gradevole lettura per tutti, ma è rivolto soprattutto a chi ama la Fotografia vera e ai miei tantissimi allievi.
Dalla prefazione di Ober Bondi