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Melo di notte

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Descrizione

Ventiquattro racconti di Pier Luigi Mina accompagnati da altrettante poesie tratte dal volume Testimone del tempo dello psichiatra torinese Gustavo Gamna, quale completamento della loro lunga e proficua collaborazione, ulteriore suggello dell'antica amicizia.
Melo di notte è, inoltre, un'opera con immagini: fotogrammi tratti dal film di Pier Luigi Mina La lunga Corda, opera presentata dalla Rai a Venezia alla Rassegna Internazionale di Cinema Televisivio del Prix Italia 1977, in cui Gustavo Gamna interpretò, con semplicità e signorilià, la parte del protagonista.

Gustavo Gamna, medico, libero docente di psichiatria, dopo aver lavorato per molti anni in ospedale psichiatrico, fu direttore dei servizi psichiatrici territoriali e primario psichiatra in un ospedale civile. Diresse una rivista psichiatrica e pubblicò importanti studi scientifici in Italia e all'estero. Autore di parecchie  opere narrative, nel periodo  1994-2003 scrisse  "Testimone del tempo", una copiosa raccolta di poesie di cui alcune sono state inserite in "Melo di notte". Collaborò con Pier Luigi Mina in premiate opere cinematografiche.

Pier Luigi Miina, medico generalista e cardiologo, in collaborazione con Altri ha pubblicato su riviste nazionali lavori di argomento cardiologico. Per numerosi anni ha operato quale consulente in cliniche e in un ospedale psichiatrico. Interessato in giovane età a radio e cinema, è stato coautore per Radio Rai di innovative trasmissioni e regista di alcuni premiati lavori cinematografici. Dopo Storie di un medico (Araba Fenice 2003, 2017) ha scritto Il Podestà (Nino Aragno Editore, 2008, Araba Fenice 2018) e Spirito Naturale (Araba Fenice, 2014). Melo di Notte è la sua quarta opera narrativa.

Quarta di copertina

"L'incantevole valle con in fondo il fiume impetuoso, le case con i tetti rossi, la cascina bianca dell'opposta sponda che nella penombra suggerisce il riposo e nella nebbia il mistero, i profili indefiniti degli alberi lontani, la geometria dei campi, il grande sole rosso dell'alba sul profilo delle colline e i colori mutanti del paesaggio intero, divennero per lui immagini stupefacenti".

"Una volta ho ballato al chiaro di luna in un prato con una giovane donna al suon della ghironda. Essa era vestita di fiori e su una sua spalla ignuda potevo poggiare il mio capo e dire parole d'amore che avevo forse sognato".


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Melo di notte
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