Descrizione
Non scorderò mai quella prima carezza. Sembrava non stesse accadendo nulla di nuovo, solo la pressione era diventata innaturale. Un macigno. Per giorni, alle stesse ore, quella carezza studiata, mi aveva abituata ad una coccola insolita, quasi piacevole. Fosse restata così, congelata. Credo che questa abitudine, sia durata lo spazio di una stagione. Fuori, il tempo a cavallo tra l'autunno e la primavera, svestiva e si preparava a rivestire gli alberi. Dentro, il tempo vestiva e rivestiva la bambina che ero, ma le mie foglie autunnali non sarebbero mai più ricresciute. La linfa che mi avrebbe dovuto nutrire stava per essere neutralizzata per sempre.
Al capezzale della madre morente una donna ritorna dolorosamente ai giorni della sua infanzia, segnati in modo indelebile dagli abusi subiti. Non è solamente una testimonianza che sottrae il male della pedofilia dai pericoli impliciti del "fuori" per collocarlo "dentro" lo spazio chiuso della casa e della famiglia e lì farlo esplodere in tutta la sua ottusa e reiterata violenza. Savina Sciacqua intreccia la ricostruzione spietata e senza mascheramenti di un'infanzia rubata con la storia di un amore intenso che dà alla protagonista la forza di ricordare.
Dacia Maraini